IL DUBBIO
 
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recensione il dubbio

 
In una scuola del Bronx nell'America post-Kennedy, il progressista Padre Flynn (Philip Seymour Hoffman) cerca di contrastare Sorella Aloysius (Meryl Streep), che dirige la scuola col pugno di ferro, gelosamente legata alle tradizioni. Ma l'innocente Sorella James (Amy Adams) sospetta che Flynn stia dedicando troppe attenzioni al piccolo Donald Miller, il primo studente di colore iscritto alla St. Nicholas, e quando rivela alla severa preside questo suo sospetto, questa cercherà di fare quanto in suo potere per giungere alla verità e allontanare lo scomodo Padre Flynn dalla scuola. Cosa fate quando siete insicuri? Attorno a questa domanda ruota il film scritto e diretto da John Patrick Shanley, conosciuto nel mondo della celluloide soprattutto come sceneggiatore e stimato drammaturgo teatrale. Il dubbio è proprio un adatta-  
 
mento cinematografico dell'omonimo lavoro per il teatro, che ha riscosso grande successo di pubblico e critica. Immaginando due attori del calibro di Philip Seymour Hoffman e Meryl Streep diretti da un regista di questa estrazione, il minimo che ci si aspetta sono dialoghi lunghi e intensi e una sceneggiatura di ferro. E in effetti le aspettative vengono ampiamente confermate: sono numerose le sequenze che   recensione il dubbio
vedono i due protagonisti scontrarsi in vere e proprie battaglie a suon di parole, sequenze che avvolgono il film in un alone di incertezza. Rimane sempre alto l'interesse dello spettatore, che si identifica facilmente nel personaggio di Sorella James, stretta in mezzo alle due carismatiche figure a cercare di dissipare i suoi dubbi sulla vicenda. Concentrare l'attenzione sulla sfida tra i due protagonisti, in particolare sull'evoluzione del personaggio di Sorella Aloysius, la quale dovrà mettere in discussione la sua fede e soprattutto la sua ferma convinzione nel rispetto delle regole, lascia però un senso di incompiutezza all'opera. Il dubbio, dopo aver pervaso l'intera pellicola, permane anche dopo i titoli di coda: il regista decide di non mettere nulla in chiaro se non le fortissime convinzioni della preside, lo stesso Padre Flynn finisce per risultare un personaggio quasi incompiuto. In sostanza pare che il film non raggiunga mai il suo climax, montando la tensione dello spettatore senza però lasciarla sfogare del tutto. Il dubbio rimane comunque esemplare in senso strettamente tecnico: regia, fotografia, scenografia, interpretazioni (da segnalare a proposito una toccante Viola Davis nel ruolo della madre del piccolo Donald) sopra la norma, peccato manchi quel quid che avrebbe potuto rendere la pellicola davvero memorabile.


(di Amedeo Scalese)


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