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recensione il
club di Jane Austen
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Nella Sacramento di
oggi, cinque donne
e un uomo si riuniscono
in un club del libro
dedicato a Jane Austen.
È Bernadette
(Kathy Baker), donna
forte e positiva,
a organizzare il club
dopo aver conosciuto
Prudie (Emily Blunt),
giovane insegnante
di francese alle prese
con i primi problemi
matrimoniali, e quando
la sua amica Sylvia
(Amy Brenneman) viene
lasciata dal marito
dopo 25 anni di matrimonio.
A loro si uniscono
Allegra (Maggie Grace)
e Jocelyn (Maria Bello),
rispettivamente figlia
e amica del cuore
di Sylvia, entrate
per aiutarla a superare
il divorzio. Unico
uomo è Grigg
(Hugh Dancy), trentenne
amante dei libri di
fantascienza che non
ha mai letto un libro
della Austen, trascinato
nel club da Jocelyn.
Sei membri per sei
libri, sei storie
diverse che si rompono,
si intrecciano e si
ricompongono, proprio
come i romanzi |
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della
scrittrice.
Sembra
che
Jane
Austen
continui
a essere
fonte
di ispirazione
per
il cinema
degli
ultimi
anni.
Questa
volta
lo spunto
è
tratto
dall’omonimo
libro
di Karen
Joy
Fowler,
e adattato
per
il grande
schermo
da Robin
Swicord,
già
sceneggiatrice
di “Memorie
di una
geisha”.
Un film
di (quasi)
sole
donne,
questa
commedia
a tratti
un po’
agrodolce dolce ha il
suo punto
di forza nei
dibattiti che mensilmente |
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i personaggi
aprono sul
libro di turno.
L’intreccio
non riserva
particolari
sorprese,
e gli equilibri
spezzatisi
all’inizio
torneranno
a ricomporsi
e risolversi
nel consueto
lieto fine,
seguendo il
fil rouge
dei romanzi
dell’autrice.
Il messaggio
è semplice:
Jane Austen,
e i suoi romanzi,
continuano
a parlare
e raccontare
ancora oggi.
Relazioni
e delusioni
sono sempre
le stesse,
oggi come
allora. Poco
importa dunque
capire chi-corrisponde-a
chi, se Sylvia
è come
uno dei personaggi
di “Mansfield
Park”,
con il suo
carico di
alleanze sentimentali
e tradimenti,
o Jocelyn
e Grigg altro
non sono che
novelli Elizabeth
Benneth e
Mr. Darcy.
E la domanda
che attraversa
silenziosa
l’intero
film, salta
fuori poco
prima che
Prudie ceda
a quella tentazione
che la guarda
“come
se lui fosse
un cucchiaino
e io una coppa
di gelato”:
cosa farebbe
Jane? Le donne,
varie e diverse
eppure simili,
la fanno da
padrone in
una commedia
che è
tutta dalla
loro parte,
e dove gli
uomini non
sono che figure
di contorno
più
o meno funzionali
alle vicende
ed evoluzioni
sentimentali
delle stesse.
Perfino il
buon Grigg,
l’unico
a esserci
simpatico
fin dall’inizio,
non riesce
ad avere la
forza dell’eroe
romantico
fino in fondo.
Momenti di
stallo a parte,
la regista
riesce comunque
a tenerci
seduti fino
alla fine
grazie a battute
e dialoghi
che funzionano.
Ad aspettare
il prevedibile,
ma innegabilmente
atteso, ‘e
vissero tutti
felici e contenti’.
(recensione
di Giulia
Mazza )
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Austen"! |
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