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recensione il cattivo tenente
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"Il cattivo tenente" č il remake dell'omonimo noir di Abel Ferrara ambientato nella "Grande Mela" nei primi anni '90; ispirato di fatto al protagonista di quella storia, il lavoro di Herzog si fonda su una sceneggiatura totalmente nuova e vive della bella e concitata interpretazione di Nicolas Cage. Omicidi e delirio a New Orleans, per parafrasare il film cult di un decennio fa, un'ispezione cruda e penetrante di una cittā scoperchiata dalla forza di un uragano, un luogo misterioso e senza veli allo stesso tempo.le cose basta fiutarle e saperle riconoscere. Il film narra di droga e corruzione, di sesso e giochi di potere, tuttavia emerge soprattutto la storia di un uomo che ha dimenticato chi sia
veramente e cosa cerchi nella vita, trascinato da un vortice di relazioni e di emozioni, quasi avessero, per l'appunto, la forza di un uragano. La |
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storia è intricata e coinvolgente, assecondata da una fotografia poco invasiva e da una macchina da presa che sa scorrere o fermarsi. Un'opera coraggiosa
se pur non del tutto originale, retta, bene rimarcarlo, su un Nicolas Cage di grande efficacia e presenza, purtroppo penalizzato da un doppiaggio che non eccelle. Parentesi finale per un umorismo di fondo che riesce a toccare livelli davvero esilaranti, vedere (per credere) la |
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scena delle minacce alla nonna del testimone ed amica.
(di Lucio De Candia)
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