contemporaneo. Si fiuta un anarchismo di base, un'evidente insoddisfazione e pessimismo generazionale, imploso in un ribellismo doloroso, narrati con un sottile umorismo, intriso d'ironia e un bel po' di sarcasmo. Sono questi, gli elementi fondamentali che identificano la poetica personale di questo giovane regista toscano, che al Festival Internazionale di Roma 2008, ha presentato in anteprima il suo ultimo lungometraggio " Brokers eroi per gioco". "Il Bischero e il Poeta" offre a tutto tondo la possibilità di apprezzare il lavoro di questo eclettico artista. Da esso trapela forte e chiaro uno smisurato amore per la scrittura filmica, ricca d'intuizioni originali e di uno spirito indagatore delle emozioni, ricordi, affetti, e sofferenze della

realtà giovanile contemporanea. Dal corto "L'amore è un taxi", ritratto sfaccettato e complesso del rapporto di coppia, filtrato da diversità soggettive, accomunate in questioni amorose svilite e consumate, al lungometraggio "30 anni-quasi 21", profondo nel ragionamento che lo stesso Cribari-attore fa sul presente, in termini problematici e sapientemente critici, il messaggio raggiunge un livello espressivo efficace e convincente. Il cinema di Cribari ha senza dubbio una nota di autobiografismo emozionale ed esistenziale. E questo lo rende carico di sensibilità e profondità d'intenti, di forza introspettiva, un auspicio a guardare sempre più la profondità delle problematiche e a saperle raccontare senza fronzoli formalistici e ricerche tecnicistiche. Un cinema intimista dunque, con forti addentellati alla realtà sociale giovanile italiana contemporanea, con dialoghi da scrittura teatrale, fra indagine psicologica e osservazione del reale. "Il Bischero e il Poeta", nella sua carrellata di lavori cinematografici, presenta una forma comunicativa unica. Cribari usa una scrittura molto personalizzata. Moltiplicando i segni per unità d'immagine, moltiplica i codici presenti in ciascun frame, come commento esterno, commento interno, rumore, dialogo, tecniche corporali, colore, scritte, movimenti di macchina, come nel medio metraggio "La Ricreazione". Emozioni, sentimenti, ricordi, rapporti senza intesa, lontani e paralleli, senza un senso compiuto, vengono catturati dalla mdp, e cristallizzati in immagini sceniche. Questo non è poco, come promessa per la produzione futura di questo promettente giovane regista.