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recensione i guardiani
del giorno
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Dopo I guardiani della
notte, che in Russia
sbancò i botteghini
nel 2004, ecco arrivare
nelle sale il seguito:
I guardiani del giorno.
Il film del regista
Bekmambetov è
o dovrebbe essere
l'espressione della
rinascita del cinema
russo, dopo la caduta
del comunismo e dell'Unione
Sovietica. Ma si pone
già un problema:
quanto i film della
serie fantasy-horror
dei guardiani possano
trasferire la cultura
russa al grande pubblico.
La sensazione è
di vedere solo un
blockbuster americano
di produzione russa,
in cui, se si eccettuano
i bellissimi effetti
speciali e le scritte
russe nel film, non
si può riconoscere
un solo aspetto che
caratterizzi la Russia.
Non basta la neve
o l'abbigliamento
pesante, non basta
la piazza Rossa o
l'edificio Ostankino
a rendere il film
'russo'. Semmai lo
sarebbero state la
sceneggiatura e la
storia, che invece |
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languono
tra
vampiri
e lotte
tra
bene
e male,
tra
rapporti
tra
figli
e padri
già
visti
e descritti
in molti
film,
a cui
si aggiungono
solo
stupende
e imponenti
scenografie
o scene
d'azione
al cardiopalma.
Ma che
resta
alla
fine
della
Russia?
Dov'è
finita
la Russia?
E' stato
citato
nelle
interviste,
dal
produttore
Ernst
e dal
regista,
il nume
tutelare
del
cinema
russo
Tarkovskij,
ma non
lo si
nota
affatto.
Matrix,
Il Signore
degli |
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Anelli, Spider-man
e altri, questi
sì
che si notano.
E anche se
le ambientazioni
sono realistiche,
dietro di
esse non si
percepisce
niente. I
personaggi
sono buoni
e cattivi
e alle volte
si scambiano
i ruoli, ma
questo lo
si è
visto. Ciò
che manca
è quello
che nessun
fan di questo
genere di
film vorrebbe,
ma è
quello che
Tarkovskij
ha tramandato:
la lentezza
e la calma
della riflessione
sulla fragilità
dell'esistenza.
Bastava solo
una sequenza,
una scena,
ferma, immobile
e non patinata
o non distrutta
da spiegazioni
convulse,
che rendono
difficoltoso
seguire la
trama. Al
regista va
il merito
di aver creato
un prodotto
commerciale
combattivo
con quelli
americani,
ma il rischio
è quello
di farsi inglobare
dal sistema
americano,
usandone gli
stessi stilemi
come un montaggio
da videoclip
e un eccesso
di sequenze
ad incastro
che mettono
troppa carne
al fuoco,
nonché
un uso massiccio
degli effetti
speciali,
che abbagliano
certo ma poi?
Di cosa dovremmo
parlare all'uscita
del cinema?
Del bene e
del male?
Del valore
della famiglia?
Non proprio.
Proprio a
causa dell'eccesso
di movimento
e dell'assenza
di una stasi
filmica, I
Guardiani
del Giorno
non sortisce
l'effetto
di farsi ricordare.
La storia
si perde negli
effetti speciali
e nella velocità
da batticuore
delle immagini
senza un senso
logico, se
non quello
di ricostruire
la storia.
Impresa ardua
per uno spettatore
bombardato
e abbandonato
alla mercè
della corsa
frenetica
della pellicola.
Si aspetta,
comunque,
I Guardiani
del Crepuscolo."
(recensione
di Giorgio
Neri )
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recensione del
film "i
guardiani del
giorno"! |
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