sciatteria, di rispondere allo strapotere Usa in fatto di commedie: l’intenzione può essere sensata, se non meritoria. Ma gli effetti sono devastanti: film come Camping di Fabien Onteniente (che solo una serie di fortunate coincidenze ha evitato che arrivasse anche da noi), Una top model nel mio letto di Francis Veber (trita e disarmante commediola degli equivoci), Cambio di indirizzo di Emmanuel

Mouret (film impreziosito da gag fermi ai doppi sensi sul corno francese o sul tappo dello champagne che non si apre). Quello che manca clamorosamente alla Francia, in fatto di commedie, sono sceneggiatori irriverenti (ma per davvero) e sagaci, attori istrionici (e non caricaturali) in grado di riempire la scena, registi dalla mano leggera (ma non superficiale) che raccontino la realtà e i suoi piccoli drammi con il sorriso. Altrimenti è inutile. Altrimenti meglio le commedie nostrane, che pur essendo per lo più involgarite nel gusto e nelle immagini (Il mio miglior nemico, Notte prima degli esami, Manuale d’amore), almeno non hanno nessuna pretesa, né di sofisticazione, né di divertire chi ha più di diciassette anni.