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HANNAH MONTANA: THE MOVIE |
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recensione hannah montana
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Fenomeno mediatico partorito da Disney Channel, annoverata tra i cento personaggi dello spettacolo più influenti a livello mondiale, Hanna Montana è ora la protagonista di un film, molto atteso dai più piccoli e dai cultori dello star system. La bella, brava e solare Miley, orfana di madre, ha raggiunto successo e notorietà nelle vesti della cantante teeneger del momento, ma deve nascondere questa identità segreta nel tentativo di continuare a vivere una vita normale. Non è tuttavia così semplice; gli impegni sono sempre più numerosi e la fama sembra travolgerla e corrompere la sua semplicità d'animo. Campanello d'allarme che spinge il padre a sottrarla dalle grinfie della sua manager e a ricondurla nel paese di campagna dove è cresciuta. Qui la aspettano il fratello minore e la nonna materna, insieme ad una natura prospera e inebriante. |
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L'incontro con un amico d'infanzia contribuirà a risveglaire nella ragazza la voglia di riscoprire le sue origini e, in fondo, a spingerla verso una scelta inevitabile: essere Miley o Hannah? La risposta, che qui evitiamo di dare, nasce da una nuova consapevolezza, ma finisce per sposare in ogni caso la causa dello status symbol a tutti i costi e dell'appagamento da massa. E non poteva essere altrimenti poiché il personaggio |
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incarnato da Hannah è frutto di un dovizioso e mirato lavoro a tavolino. Il film è ben relizzato; inquadrature pulite e impeccabili si susseguono in sequenze incalzanti quando richiesto, altre volte limpide e puramente narrative. A tratti si cade nella mania da videoclip, ma era quasi imposto da copione. La storia è ben strutturata, narrando di personaggi ben costruiti e sufficientemente complessi. Infine il tema trattato è più interessante delle solite storie da commedia per teenager made in Italy; in particolare i binomi città/campagna, semplicità/successo, natura/urbanizzazione sono lo spunto possibile per piccole riflessioni: sarà possibile un giorno conciliare al meglio progresso, rispetto della natura e tutela delle identità territoriali? Sarà mai concepibile una comunicazione globalizzata fondata sul rispetto dell'individualità? La realtà, tuttavia, è sempre più complessa di un film.
(di Lucio De Candia)
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