GLI AMORI FOLLI
 
locandina gli amori folli

recensione gli amori folli

 
Immaginatevi la scena; una donna dai capelli rossi e ricci esce dal suo negozio di scarpe preferito dopo aver passato gran parte della mattinata a scegliere il paio più consono ai suoi piedi. All'improvviso, alle sue spalle, compare un ragazzo sullo skateboard che riesce a rubarle la borsetta. Ma lei non urla, non chiede aiuto. Perché quando qualcuno ha davvero paura è pietrificato. Non ha voce per urlare. Della borsetta e del ladro non si hanno più notizie. Ma il suo portafoglio viene magicamente ritrovato in un parcheggio da un uomo che lo consegnerà alla polizia, dopo averne spulciato attentamente i documenti. Foto, indirizzo e informazioni del quale l'uomo non riuscirà a liberarsi tanto facilmente. Lui si chiama Georges Palet (Andrè Dussolier), cinquant'enne sposato, dalla faccia 'bizzarra', con due figli e un nipotino. E con la passione  
 
repressa per gli arei e il volo. Lei si chiama Marguerite Muir (Sabine Azèma) malinconica odontoiatra che ha la stessa passione di Georges per l'aviazione; ma lei, il suo volo sta per spiccarlo. Entrambi lasciano scorrere le proprie vite, abbandonandosi alla quotidianità. Ma, non appena il destino fornirà loro un pretesto per reagire, loro non sapranno resistere alla tentazione di 'trasgredire'. Il film è tratto dal   recensione gli amori folli
romanzo L'Incident di Christian Gailly ed è stato diretto dall'ottantaseienne regista francese Alain Reisnais; è una storia poeticamente perfetta che si basa sulla banalità della vita e sulla voglia di realizzare i propri desideri, per quanto irrazionali poi possano essere. I personaggi prendono vita e sembianze dalle loro stesse parole, dai loro stessi pensieri che vengono raccontati tra luci e ombre di una fotografia calda e dal proiettarsi della telecamera che si fionda su di loro a raccoglierne dettagli e soprattutto ossessioni. Nulla, in fondo, sembra davvero richiamare l'incidente del titolo; le azioni dei protagonisti, per quanto irrazionali e confusionarie, porteranno all'inseguimento delle proprie passioni .. un germogliare di fiori tra l'asfalto. Proprio lì, dove nessuno se le aspetterebbe. Ed e' la naturale crescita di questo inseguimento, tra dialoghi intensi ed azzeccati e con il preciso e lineare sfondamento di queste due realtà binarie che il film viene a districarsi verso un finale (seppur lievemente macabro) ricco di speranze. Come, d'altronde, ricorda la voce fuoricampo che racconta la storia, "quando si esce dal cinema niente ci sorprende. (..) tutto è naturale."

(di Francesca Casella)


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