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giù per
il tubo recensione
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È certamente
uno dei piatti più
ghiotti che la cucina
internazionale di
film natalizi offre
quest'anno con "Giù
per il tubo",
un cartone animato
frutto della collaborazione
fra Dreamworks e Aardman
Features, con la regia
di Sam Fell e David
Bowers. I bambini,
che abbiano cinque
o cinquant'anni o
più, avranno
occasione di passare
85 minuti di puro
divertimento seguendo
le avventure dell'aristocratico
topolino Roddy che
vive in un lussuoso
appartamento a Kensington,
quartiere alto-borghese
di Londra, all'interno
di una gabbia dorata,
dove passa felicemente
le sue giornate con
i suoi amici giocattoli,
guidando modellini
di automobili e ascoltando
musica Rock. Ma la
felicità non
dura mai troppo a
lungo neppure per
i topolini ed ecco
che un bel (si fa
per dire) giorno dallo
scarico del lavandino
sprizza fuori un |
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grosso
topone
di fogna,
Sid,
che
nell'ammirare
l'eleganza
e le
comodità
della
casa
decide
di impiantarvisi.
Superata
la sorpresa
Roddy
intuisce
il pericolo
e tenta
di far
cadere
Sid
nel
water.
Ma il
topo
di fogna
è
astuto,
capisce
l'inganno
e spedisce
Roddy
giù
per
il tubo
di scarico.
Come
Alice
nel
paese
delle
meraviglie
il nostro,
una
volta
precipitato
nel
sottosuolo
londinese,
scoprirà
un mondo
che
ignorava,
affascinante
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pieno di pericoli,
come il terribile
Rospo, un
batrace che
vuol far sparire
dalle fogne
di Londra
tutti i topi,
compresa la
bella topolina
Rita che trascinerà
Roddy in mirabolanti
avventure
a bordo di
una barca
su cui cercheranno
di sfuggire
a Le Ranocchiò,
topo-mercenario
francese incaricato
di dar loro
la caccia.
Come si vede
la trama è
molto semplice
se raccontata
in estrema
sintesi. Ma
quello che
rende il film
divertente
sono i numerosi
personaggi
che popolano
le scene (esilaranti
le lumache
senza guscio
che cantano
una versione
di Praud Mary
con la voce
di Tina Turner)
e le miriadi
di trovate
che danno
alla pellicola
un ritmo serrato
e avvincente.
Così
conosciamo
una Rattopoli
sotterranea
che somiglia
alla Londra
in superfice,
solo che è
ricostruita
con materiali
di rifiuto,
come il Big
Ben congegnato
combinando
insieme una
lavatrice,
un vecchio
orologio da
muro e alcune
tazzine. Un
Taxi ricavato
da uno stivale
e una moto
d'acqua da
un frullatore.
La tecnica
di animazione
è ottenuta
attraverso
la Computer
Grafica della
Dreamworks
che però
è qui
usata in modo
da dare l'impressione
di un'animazione
tridimensionale,
tipica dei
film della
Aardman Features,
che usa modellini
in plastilina
o meccanici.
Il risultato
della collaborazione
è lodevole
e promette
di migliorare.
Nella versione
originale
si possono
gustare tra
le altre le
voci di Kate
Winslet (Rita),
Hugh Jackman
(Roddy), e
Jean Reno
(Le Ranocchiò).
Ma bisogna
dare atto
ai doppiatori
italiani di
aver fatto
un ottimo
lavoro. Insomma
è un
film di animazione
da non perdere
"Giù
per il tubo",
accompagnateci
i bambini,
senza dimenticare
a casa i nonni.
(recensione
di Claudio
Montatori
)
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recensione del
film "Giù
per il tubo"! |
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