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Locandina "Gangor" |
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Un fotoreporter indiano Upin (Adil Hussain) fa un servizio fotografico sulla violenza delle donne tribali. Accompagnato dal suo assistente Ujan (Samrat Chakrabarti) arriva a Perulia un paese rurale che dista otto ore da Calcutta. Qui il fotografo, mentre scatta immagini, mette a fuoco una donna Gangor (Priyanka Bose) che allatta il suo bambino. La donna con la sua bellezza e profondi occhi scuri turba profondamente il fotografo, questa immagine diventerà per lui un ossessione che lo porterà nel baratro. La foto della donna a seno nudo viene pubblicata dal giornale locale in prima pagina, è lo scandalo, la vita di Gangor cambia in maniera drastica e la donna viene etichettata come una ”puttana”. Upin ignaro di quello che è accaduto, tornato a Calcutta, ma sempre ossessionato dalle immagini della donna, |
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tornerà a Perulia per ritrovarla e qui scoprirà quale violenza abbiano provocato le sue immagini, la stessa violenza che avrebbe voluto arrestare. Il regista Italo Spinelli porta sullo schermo un film coraggiosamente femminile, tratto da un racconto breve della scrittrice indiana Mahasweta Devi. Il film visivamente è molto bello infatti mostra il brulicare della vita in India. Upin, il protagonista non capisce il danno |
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che crea con l'immagine sensuale del seno nudo, e quale violenza ne scaturirà, infatti sarà oppresso dai sensi di colpa. La storia offre un punto di vista non occidentale, Upin, indiano di Calcutta, si confronta con la realtà del paese. Il regista forse avrebbe dovuto scavare un po' più a fondo nel personaggio di Upin, facendo capire meglio il suo tormento interiore. Il rapporto che nasce tra la donna e il reporter si rivela distruttivo per entrambi. Upin si muove nelle realtà tribali e la sua volontà positiva diventa dannosa. Grande attenzione viene posta dal regista sul ruolo dei media, che fanno e disfano, entrano nelle vite delle persone come elemento distruttivo, e qui vi è una chiara critica agli organi di stampa per il ruolo che svolgono. La storia è tutta indiana, con cast indiano, troupe indiana e attori indiani. L'India è ben rappresentata sia con icolori, sia con la scelta dei luoghi, interamente girato nel West Bengala. Il film scava nelle radici dell'India, la realtà rurale, parte oscura del paese (West Bengala) è ben delineata. La protagonista, Gangor è criminalizzata per aver provocato gli uomini con il suo seno nudo, c'è un atteggiamento chiaramente bigotto ai danni della donna. Italo Spinelli, nonostante sia conosciuto per i suoi bellissimi documentari, parte dalla realtà circostante e non la fotografa come documentarista. Una nota di merito va data alla fotografia, belle le immagini dei mercati colorati, dei sari delle donne e dei vicoli bui. Il film totalmente realizzato in India mostra un paese che non è solo Bollywood , ma con gravi crepe sociali, donne abusate e una polizia di un'inaudita ferocia. Molto forte il finale in cui le donne indiane manifestano a seno nudo, contro la violenza sulle donne. Il film uscirà in alcune sale italiane l'otto marzo come testimonianza e difesa della dignità della donna.
(recensione di Adele De Blasi )
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