|
|
|
|
|
|
Agli inizi degli anni '90, il giudice Ignazio De Rao ritorna dopo tanti anni passati al Nord nella natia Lecce e ritrova Lucia, amica d'infanzia della quale è sempre stato innamorato. Partendo dalla morte per overdose di un caro amico, le indagini di Ignazio sulla Sacra Corona Unita lo portano a una verità difficile da accettare: Lucia è diventata il braccio destro del boss locale Carmine Za' ed è al centro di una faida per il controllo del territorio. Edoardo Winspeare torna al cinema dopo cinque anni per raccontare una storia in bilico fra noir e melodramma, fatta di conflitti "shakespeariani" e di innocenze perdute sullo sfondo del Salento, una terra bellissima ma avvelenata dalla violenza e
dall'arricchimento senza scrupoli. Come in ogni melodramma, Ignazio e Lucia sono prigionieri dei
propri ruoli, paralizzati dal dover scegliere quale legge seguire, |
|
|
|
sia essa la Legge giuridica o la legge del clan, a scapito dei sentimenti e dell'amore. Winspeare gioca sui contrasti e sulle contrapposizioni per portare avanti la sua storia, come nelle prime sequenze del film, con il passaggio dal flashback che mostra Ignazio e Lucia bambini immersi nel sole tra il bianco quasi accecante delle case alla fredda realtà del presente che vede Lucia trattare da pari con un malavitoso in Montene- |
|
|
|
gro. Al centro di tutto c'è Lucia, personaggio complesso e affascinante, apparentemente contraddittorio nella sua doppia esistenza. Giovane donna sola e indipendente, madre affettuosa e piccola rappresentante di cosmetici, Lucia è al tempo stesso anche un capo spietato che organizza con raziocinio e freddezza la creazione di una mafia nuova e senza tradizioni, donna intelligente che sa farsi rispettare in un mondo maschile e brutale nella sua rozzezza di piccoli bulli di paese che sognano di comprarsi van Basten con i soldi dello spaccio. Con un personaggio così, agli altri resta poco da fare. Più prevedibile è infatti la figura del giudice che ritornando da Milano si ritrova smarrito davanti un paese che non riconosce più, come pure quella di Infantino, lo spacciatore di paese che cerca di farsi boss di una mafia ancora più grottesca nel suo imitarne i riti di iniziazione e le aspirazioni di creare uno stato nello stato. Nel suo quarto lungometraggio, Winspeare dirige per la prima volta attori professionisti e si affida ad interpreti quali Donatella Finocchiaro (Marc'Aurelio d'oro come migliore attrice alla Festival del cinema di Roma), Fabrizio Gifuni e Giuseppe Fiorello.
(di Chiara Cecchini )
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "galantuomini"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|