G-FORCE: SUPERSPIE IN MISSIONE
 
locandina G-FORCE: SUPERSPIE IN MISSIONE

recensione g-force

 
Se avessero regalato che pochi scellini per ogni volta che un topino ha solcato il grande schermo, ce ne sarebbe abbastanza da rendere schifosamente ricca la metà di voi: e non si parla soltanto di celebrità quasi centenarie del calibro di Mickey Mouse. Tre "Stuart Little", un "Giù per il tubo" e le più recenti "Avventure del topolino Desperaux" solo a guardare indietro nell'ultima decade, se poi si è in vena di abbandonarsi nostalgici ai ricordi d'infanzia pescando ancora più in là tra le pieghe del tempo, si affaccerebbero esemplari illustri come "Basil l'investigatopo", Bianca e Bernie o il più popolare Jerry dell'irriducibile duo. Una vera topaia insomma, e quando non si parla di topi, comunque si sente odore di roditore. Che nell'essere alti quindici centimetri, avere due grandi orecchie e un pelo morbido sia nascosto uno dei  
 
successi dell'animazione, la Disney sembra averlo capito da tempo e i quattro porcellini d'india di "G-Force: super spie in missione" sono la sua nuova punta di diamante. Non è un segreto poi che Jerry Bruckheimer, il produttore, sia uno dei più celebri re Mida di Hollywood: ciò su cui mette mano si trasforma il più delle volte in oro, o meno poeticamente in miliardi di dollari di introiti tra cinema e Home Theatre. Quando si   recensione G-FORCE: SUPERSPIE IN MISSIONE

parla di grandi numeri difficilmente non si fa il suo nome: i suoi film hanno ottenuto centotrentuno nomination - più un numero sorprendete di vittorie - distribuite tra Oscar, Golden Globes e Emmy Awards. Nel periodo a cavallo tra il 2005 e il 2006 dieci delle sue serie televisive sono state presenti contemporaneamente sul piccolo schermo, un fatto inaudito nell'intera storia della televisione. Sotto una paternità così sorprendente la pellicola Disney non può che creare qualche aspettativa persino nei più scettici. Trama: in un piccolo laboratorio il Dottor Ben Kendall (Zach Galifianakis) allena una squadra di agenti segreti in miniatura, roditori e insetti geneticamente modificati, dotati di ogni gadget necessario per portare a termine segretissime missioni ad alto fattore di rischio e... impossibilità. La G-Force, composta da Darwin, Blaster, Juarez, la mosca Mooch e la talpa Nicolas "Speckles" Cage aspetta da tempo l'occasione per mostrare al mondo le proprie capacità. Ufficialmente non esiste, non ha distintivi né uno straccio di incarico, ma la motivazione che spinge i suoi componenti è al di là di ogni immaginazione. Come recita la locandina del film "il mondo ha bisogno di grandi eroi", soprattutto se al mondo mancano che poche ore alla distruzione per mano degli infernali elettrodomestici di Leonard Saber (Bill Nighy). La G-Force è pronta all'azione. La pellicola è una divertentissima e riuscita commistione tra live-action e animazione computerizzata, c'è poco da dire. Dopo "Earth: La nostra terra" la Disney è tornata a sguazzare nel suo ambiente naturale rivolgendosi al suo più affezionato e infaticabile pubblico, i bambini. Non deve stupire quindi se la sfumatura "adulta" alla quale i cartoni hanno abituato, se non assente, sia comunque ridotta all'osso in virtù di tanta azione e una comicità visiva, persino goliardica. Nonostante ciò il risultato è ottimo e scorrevole, in grado di incollare lo spettatore alle poltrone. Merito, questo, soprattutto della miscela "esplosiva" tra animaletti in pixel e veri e propri set miniaturizzati. Non si tratta di semplice animazione insomma e se a questo si aggiunge la parolina magica "3D" e particolari soluzioni tecniche, ce n'è abbastanza da lasciarsi incuriosire. In particolare la rottura dei "sacri" vincoli dell'inquadratura gioca un ruolo fondamentale: vedere esplosioni, veicoli e roditori venire incontro lo spettatore oltrepassando le familiari - e odiate - bande nere, è un'esperienza che forse giustifica i fastidiosi occhialoni 3D. Il cast in carne e ossa è poco più di un cameo, a guidare la trama sono i piccoli protagonisti che poco conservano del loro lato animale. Del resto, cos'è un piccione viaggiatore? Per chiunque si fosse chiesto se lo Zach Galifianakis di cui sopra sia lo stesso che in una suite di Las Vegas si accorse di avere una tigre in bagno e un vuoto di memoria di ventiquattr'ore da giustificare, la risposta è: sì, è proprio lui.


(di Marco Trani)


- Scrivi la tua recensione del film "G-Force superspie in missione"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti sono riservati.