FUORI CONTROLLO
 
locandina fuori controllo

recensione fuori controllo

 
Mel Gibson torna dopo otto anni davanti ad una macchina da presa, dopo le due discusse pellicole da regista, "The Passion" e "Apocalypto", l'arresto per ubriachezza di quattro anni fa a Malibù e imbarazzanti dichiarazioni antisemite. Sono lontane le atmosfere metafisiche ed hitchcockiane del "Signs" di Shymalan, dove l'attore, ora cinquantaquattrenne, era un ex pastore protestante in piena crisi spirituale, alle prese con gli extraterrestri. Con "Fuori controllo", Gibson torna infatti ai blockbuster d'azione e al ruolo che l'ha reso famoso con "Arma letale". A dirigerlo un Martin Campbell perfettamente a suo agio con il genere, dopo i due ben riusciti 007 ("Goldeneye" e "Casino Royale") e la direzione della serie televisiva della BBC degli anni '90, "Edge of darkness", da cui "Fuori controllo" si ispira. Gibson è un  
 
poliziotto di Boston, Thomas Craven, che ospita per qualche giorno la figlia ventiquattrenne Emma (Bojana Novakovic, apparsa recentemente nel "Drag me to Hell" di Sam Raimi). Emma, dopo un Master in scienze, è stagista presso la Northmoor, una società di ricerca tecnologica che lavora allo sviluppo di alcuni progetti sul nucleare per conto del Ministero della difesa. Una sera, mentre escono   recensione fuori controllo
di casa, Emma viene uccisa in un agguato. Craven pensa subito ad una ritorsione nei suoi confronti: qualcuno voleva ucciderlo per vendicarsi, ma ha sbagliato bersaglio. Questa ipotesi investigativa si rivela fin da subito implausibile e Craven inizia ad indagare nella vita di Emma. Risale al suo fidanzato e al suo posto di lavoro alla Northmoor. Viene a sapere che tre attivisti della associazione pacifista Nightflower sono stati trovati morti nel fiume Connecticut dopo essere entrati illegalmente nei laboratori della Northmoor. Ma cosa c'entra la figlia in tutto questo? Chi aveva interesse ad ucciderla? E perché? La trama narrativa, lievita con una certa efficacia, accompagnando con chiarezza lo spettatore nelle indagini di Craven. Troppo spesso, tuttavia, le tracce percorse sembrano già battute e la pellicola sconta in qualche tratto una certa dose di prevedibilità. Del resto, come raccontare in modo originale gli insabbiamenti dei segreti industriali e le complicità del governo, dopo le indagini di "Erin Brokovic", portate magistralmente sul grande schermo da Steven Soderbergh? Comunque il ritmo di "Fuori controllo" tiene senza sgradevoli cali di tensione e la sceneggiatura semina con abilità nuove domande cui trovare risposta. Pur nell'assenza di prove attoriali memorabili, gli interpreti fanno la loro parte. Merita una citazione particolare Ray Winstone, che impersona l'enigmatico deus ex machina Darius Jedburgh: l'unico tentativo di introdurre nel racconto un minimo di profondità etica. Gibson, per parte sua, non deve certo faticare a trovare registri emotivi adeguati al ruolo: tutti, per esperienza e curriculum, ormai saldamente parte del suo repertorio. Alla fine il buon risultato complessivo aiuta a chiudere un occhio su piccole cadute di stile e qualche trovata scontata.

(di Daniele Piccini )


- Scrivi la tua recensione del film "Fuori controllo"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti sono riservati.