FUNERAL PARTY
 

recensione funeral party

 
Funeral Party del regista inglese Frank Oz, autore di diversi film tra cui In & Out, è una irriverente commedia inglese che ruota intorno ad un funerale. Lontano dallo stile elegante e dal carattere sofisticato tipico della commedia inglese, il regista punta su un umorismo demenziale come già si intuisce dalla locandina in cui si vede il morto sbucare dalla fossa con un paio di corna in bella mostra. Il film si apre con l’immagine del figlio del defunto, Daniel, che attende affranto la salma del padre, purtroppo il feretro è sbagliato e gli uomini delle pompe funebri sono costretti a tornare indietro. A questo incipit, già di per sé paradossale, seguono tutta una serie di situazioni assurde che trasformano quello che doveva essere un momento di solenne cerimonia in una vera farsa. Il regista scompiglia le regole cerimoniali che  
 
normalmente vincolano i comportamenti delle persone presenti in un funerale. Inserisce tutta una serie di elementi destabilizzanti che creano la situazione comica. L’ispirazione del film è nata allo sceneggiatore, l’esordiente Dean Craig, quando in prima persona si è trovato costretto ad affrontare un funerale pieno di problemi. Il film ha un ritmo crescente per il succedersi di eventi che man mano complicano la situazione  
anziché risolverla, producendo effetti esilaranti. Pertanto la seconda parte della trama è più divertente per l’intensificarsi di battute e skeches, tra chi cerca di salvare le apparenze e chi è involontario spettatore, fino alla scena clou con tutti i presenti davanti alla bara che improvvisamente si anima. Il film è nel complesso una commedia riuscita, in particolare per chi ama la comicità demenziale, fatta di escrementi, nudità (stranamente maschile) e situazioni al limite dell’assurdo.


(recensione di Beatrice Matozzo )

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