terrorismo islamico (o meglio di una sedicente cellula, chiaramente impazzita). Il protagonista, Omar (
Riz Ahmed ), non è il musulmano bigotto che il pubblico potrebbe aspettarsi, ma un giovane padre che racconta a suo figlio parabole sulla Jihad usando i personaggi del Re Leone. Un uomo con uno stile di vita piuttosto occidentalizzato e un sincero amore verso la propria famiglia, che partecipa a questa guerra di civiltà come se avesse deciso di fare, per dire, la maratona di New York . Tra i suoi compagni di (dis)avventura c'è tutto l'assortimento di caratteri comici da buddy movie: l'amico un po' tardo Waj (
Kayvan Novak ), il saccentone Barry (
Nigel Lindsay ), il
viveur burlone Hassan (
Arsher Ali ) e infine il timido e codardo Fajal (
Adeel Akhtar ). Benché l'idiozia dei protagonisti e la vacuità delle loro imprese sia chiara agli spettatori fin da subito, si è chiamati a solidarizzare con questa piccola armata senza speranze, che suscita tenerezza più che odio e pena più che biasimo. Qualcuno potrebbe decidere di vedere in quest'opera un film contro la jihad o addirittura contro la religione islamica e cercare di riempirlo di significati alti e complessi, ma sarebbe come dire che
Una pallottola spuntata è contro le forze di polizia. Se si guarda il film o si leggono i commenti
divertiti del regista, si capisce che non c'è nessun tentativo di condanna morale dietro questa storia, ma solo quello di trovare la comicità anche nelle pieghe più oscure e tremende dell'attualità.
(recensione di Maria Silvia Sanna )