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FEMMINE CONTRO MASCHI - RECENSIONE |
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Locandina "Femmine contro maschi" |
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femmine contro maschi recensione
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Attualmente la commedia (?) italiana sta vivendo un momento magico. Certo non dal punto di vista cinematografico, bensì dal punto di vista economico. Da Natale in poi, gli spettatori sembra abbiano avuto l’imbarazzo della scelta: dal tremendo e abitudinario cinepanettone Natale in Sudafrica, al ripieno di clichès Che bella giornata di Zalone al satirico e lieve Qualunquemente di Albanese. Ci avviciniamo a San Valentino ed arriva Fausto Brizzi, ex sceneggiatore dei cinepanettoni, “rivale” adulto di Federico Moccia che ci propone lo spin-off di Maschi contro Femmine: Femmine contro Maschi. Un dittico che all’inizio aveva attirato l’attenzione per l’altruismo dei distributori che si dividevano un progetto (il primo film, infatti, era distribuito dalla 01; questo da Medusa) e per la ventina di attori |
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che si ritrovavano protagonisti del primo film e co-protagonisti nel secondo e viceversa. In Femmine contro maschi si intrecciano tre storie dedicate ai difetti delle donne. Non a caso il film inizia con una frase di Charles Darwin: “Il maschio scelto dalla femmina non è colui che le sembra più attraente, ma colui che la disgusta meno”. Nella prima storia troviamo Luciana Litizzetto che ha la possibilità di formattare il |
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barese e fredifrago Emilio Solfrizzi approfittando di un incidente alla memoria di quest'ultimo. Nella seconda storia Ficarra & Picone suonano in una cover band dei Beatles, osteggiati dalle mogli che tentano di trasformarli in adulti. Nella terza storia troviamo Claudio Bisio e Nancy Brilli che sono divorziati da anni ma fingono di stare ancora insieme quando scoprono che alla madre di Bisio mancano ancora pochi giorni di vita. Se Maschi contro Femmine era un passatempo carino che cercava di fare il verso alle americanate romantiche di cui avremmo comunque fatto volentieri a meno, Femmine contro Maschi è un film inconcludente dove sembrano esistere solo uomini con la sindrome da Peter Pan e donne arriviste, pronte a fare di tutto pur di avere l'uomo dei propri sogni. La storia ovviamente scontatissima, scorre lentissima, noiosa a tratti, si riprende grazie a rarissime gag più da sorriso che da risata vera e propria. La sfilza di comici sottratti alla televisione sono incastrati in ruoli che non lasciano spazio alla loro verve e, per una volta, fanno rimpiangere di essersi scomodati per andare al cinema quando una puntata di “Zelig” o di “Che tempo che fa” avrebbero fatto sicuramente più ridere.
(recensione di Francesca Casella)
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