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Ronny Yu, ritorna
sul grande schermo
e cambia registro:
dall’horror
(Freddy vs. Sanson,
La sposa di Freddy),
passa, con “Fearless”,
ad un film d’azione,
che tanto sa di nostalgia
di proposta filmica,
dai contenuti di un
messaggio che niente
ha di innovativo.
Il film è vagamente
ispirato alla vita
leggendaria del lottatore
di arti marziali Huo
Yuanjia (Jet Li),
ostacolato dal padre,
bravissimo lottatore,
nel suo desiderio
di imparare il mestiere
dell’arte marziale.
Huo però non
si arrende e impara
da solo le regole
e la disciplina del
combattimento. Raggiunta
una consolidata esperienza
e capacità
nell’arte della
lotta, Huo inizia
a proporsi nei tornei
di arte marziale che
vengono svolti a Tianjin,
sua regione natale.
Huo ha una sola meta:
essere il più
bravo ed il più
acclamato lottatore
di arti marziali.
Durante un combattimento
nato da un equivoco,
Huo uccide il suo |
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avversario,
maestro
onorato
e venerato
dai
suoi
discepoli.
La vendetta
dei
discepoli
è
funesta:
madre
e figlia
di Huo
vengono
sgozzate.
Dopo
un lungo
periodo
di vagabondaggio
che
mette
la vita
di Huo
a dura
prova,
il maestro
ritorna
fra
la sua
gente,
nella
sua
casa,
ed inizia
un nuovo
percorso
di vita
interiore
che
lo porterà
ad un
approccio
diverso
verso
la funzione
dell’arte
marziale.
Con
molta
probabilità
Ronny
Yu ha
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tentato di
far emergere
un messaggio
forte sulla
funzione prima
di tutto interiore
dell’arte
marziale (non
dimentichiamo,
a proposito,
la riuscita
del personaggio
di Mr. Miyagi
interpretato
da Norijuki
“Pat”
Morita in
Karate Kid),
ma non riesce
suo malgrado
a comporre
una scrittura
coesa e convincente.
Il film articola
scene e sequenze
mal governate
da un montaggio
frammentato,
penalizzato
dall’inserimento
mal orchestrato
del digitale.
Una narrazione
alla fine
deludente,
priva di sincerità
espositiva,
nello stentato
tentativo
di proporre
rivalità
e conflitti
nazionalistici
regolati dall’arte
del combattimento.
Manca la caratterizzazione
del protagonista,
Huo, che si
assimila,
invece, alla
frenesia della
rivalsa dell’onore
delle scuole,
ad un nazionalismo
che, nella
seconda parte,
viene fatto
filtrare da
un miasma
umano occidentale
che invade
la Cina di
quell’inizio
secolo. Il
risultato
di Fearless
è in
sintesi, un
film diretto
da un regista
cinese, ma
che tanto
risente dei
film sull’arte
marziale prodotti
negli USA,
film buoni
dal punto
di vista dell’azione
(Hero, La
Tigre e il
Dragone, La
Foresta dei
Pugnali volanti,
ecc.), ma
non dei buoni
film. Nonostante
ciò
il film merita
un punto a
suo favore
per la sontuosità
delle scenografie
e la scelta
appropriata
e credibile
dei costumi.
Jet Li nonostante
non sia più
un giovanotto
(43 anni suonati!),
sorprende
per l’eleganza
e la flessuosità
dei movimenti
che, in due
scene di solitario
allenamento,
valgono tutto
il film.
(recensione
di Rosalinda
Gaudiano
)
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