FASCISTI SU MARTE
 

fascisti su marte recensione

 
Stendardi littori alla mano, camice nere sul virile torace e armati del solo ardimento fascista, Corrado Guzzanti e i suoi camerati atterrano su Marte per render lustro alla romana progenie. Ma la nuova colonia del Regno d’Italia è arida e deserta, senza nemici di sorta, senza negri abissini da poter assoggettare. Così i nostri spavaldi conquistatori dello spazio non possono far altro che prendersela con dei sassi (li chiamano Mimimmi) ed ingaggiare contro di essi una feroce battaglia, affinché nei cinegiornali appaia la scritta «Marte è fascista». Perché “Fascisti su Marte” è costruito proprio come fosse un collage di cinegiornali del 1939, miracolosamente sottratti alla censura storiografica marxista, che raccontano la conquista del pianeta rosso per mano di un’impavida squadriglia. Riusciranno Barbagli, Freghieri, Pini, Santodio e  
 
Fecchia a raggiungere il loro mirabile traguardo? La risposta è che, in fondo, ce ne importa molto poco. Di questa farsa – derivata dalla trasmissione “Il caso Scafroglia”, in onda nel 2002 su Rai Tre – ci interessano solo le trovate comiche e la cornice entro la quale viene inserita questa intelligente satira del Ventennio. Il linguaggio ampolloso, i rituali inutili, l’oscurantismo bieco, i ridicoli tabù del regime  
mussoliniano sono messi alla berlina con mirabile gusto comico. Accattivante, poi, anche l’artigianale resa filmica: fondali smaccatamente artificiali, animazioni infantili, fotografia giallognola da pellicola consunta. Un film, a detta del regista, ‘fatto in casa’, con pochi mezzi ma con tanti amici (alcuni nemmeno attori, come Andrea Purgatori), che, per volontà dei numerosi appassionati, è diventato un film per il grande schermo. Guzzanti è un autore umile, consapevole dei limiti della sua opera prima e pronto a riderci su. È probabile che sappia anche piuttosto bene che “Fascisti su Marte” sia un film che ha tutte le carte in regola per diventare un piccolo cult, un DVD (quando Fandango lo realizzarà) da esporre nel soggiorno accanto ad un pamphlet di Marcuse. Ma la verità è che ci si diverte meno di quanto ci si aspettasse e comunque non abbastanza per valere il costo del biglietto. È questo semplicemente «uno sketch tirato per le lunghe»? (queste le parole dette da Guzzanti che, in conferenza stampa, ipotizzava scherzosamente un possibile commento di Giulio Tremonti) La risposta è: probabilmente sì. Ma l’importante è dirselo prima.

(di Marco Santello )

- Scrivi la tua recensione del film "Fascisti su marte"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005. Tutti i diritti sono riservati.