venire fuori un film completamente esecrabile (vedi La fabbrica di cioccolato di Burton). Anderson, un fuoriclasse, crea un gioiello dell'animazione, che riesce ad incantare senza essere melenso, con uno stile lontano anni luce dalla computer grafica e dal 3D. Lo stop motion, che nei primi 5 minuti può dare un po' di mal di mare, è la soluzione giusta per rendere al meglio lo stile del regista, il quale si è sempre appoggia-

to alla fissità degli sguardi, ai tic, agli scatti. Non si sente la mancanza del suo fidato cast di attori in carne e ossa (cast che presta la voce nella versione originale), degnamente sostituito dai bellissimi pupazzi creati da MacKinnon & Saunders. Tornano anche alcuni temi presenti nei suoi film precedenti, come la famiglia problematica e l'insicurezza adolescenziale. In poche parole, c'è Anderson in ogni fotogramma: colori caldi, stile degli ambienti e degli abiti impeccabile, tanta ironia (alleggerita, per il pubblico dei piccoli), colonna sonora strepitosa. I fan possono stare tranquilli. Per chi non si è mai filato questo regista, forse è il caso di darsi una mossa e recuperare tutta la filmografia, magari iniziando da questa specie di Anderson for dummies. Un avviso per gli amanti dell'azione: buona parte della storia si svolge sottoterra, questo potrebbe causarvi un leggero senso di claustrofobia. Tenete duro, che merita.