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Cosa fare quando non si ha una storia in grado di reggere da sola due ore di film? Facile, basta moltiplicare i personaggi, frammentare la storia in tante micro-storie, preferendo l'espansione orizzontale a quella verticale. Il numero di personaggi è inversamente proporzionale al loro approfondimento psicologico così che ognuno non fa che raccontare la stessa storia, qualunquista e forzatamente epidermica. Si parla di Ex fin dal titolo perciò non si scappa: c'è l'ex che non si arrende, c'è quello che si strugge, c'è quello che si ritira in convento, c'è quello che ancora non lo è ma teme di diventarlo e quello che invece lo vorrebbe perché dopo anni di matrimonio crede che la soluzione sia fuggire alla velocità della luce dalla moglie. Ma si sbaglia. Perché tutti tornano, tutti ci
ripensano, tutti capiscono che dopo infinite fughe |
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l'amore è l'unica salvezza, che la supposta libertà della vita da single può essere troppo leggera o troppo pesante a seconda delle circostanze. In ogni caso troppo. Regista e sceneggiatore (con Marco Martani e Massimiliano Bruno), Fausto Brizzi gira la cosiddetta commedia garbata che ben sa equilibrare componente comica e anima sentimentale. Gli espedienti narrativi non brillano per inventiva, convenzionali e risolutori come
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solo sa esserlo una sparatoria in un supermercato nel momento più delicato della vicenda, con successiva corsa in ospedale e veglia al capezzale tra preghiere, promesse e rimpianti. Tuttavia l'intreccio risulta ben animato e dinamico, il che dà ad un film corale in cui si muovono contemporaneamente una ventina di personaggi, unitarietà e compattezza. Il pericolo dello schematismo dato da quello che avrebbe potuto essere un normale film a episodi semplicemente mascherato da una cornice fittizia (vedi i vari Manuali d'amore) è scongiurato grazie alle continue sovrapposizioni che intrecciano e rimandano una storia con l'altra. A incarnarle una cast stellare quasi esclusivamente autoctono (su tutti un sempre più convincente e finalmente sempre più utilizzato Claudio Bisio - con lui anche Silvio Orlando, Alessandro Gassman, Fabio de Luigi, Gian Marco Tognazzi, Flavio Insinna, Elena Sofia Ricci, Cristina Capotondi, Anna Signoris, Claudia Gerini e poi la pianto sennò viene notte). A musicarle una colonna sonora scontatamente ammiccante (Biagio Antonacci, James Blunt, "Sex bomb", Battiato che canta "La canzone dell'amore perduto" e i Jalisse - si proprio loro! - che cantano "Fiumi di parole" - e cosa volevate che cantassero?). A tirare le somme, una morale ineccepibile pianificata ad hoc per la sera di S. Valentino (ma c'è ancora chi lo festeggia?).
(di Mirko Nottoli)
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