E VENNE IL GIORNO
 
locandina e venne il giorno

recensione: e venne il giorno

 
L’atteso “E venne il giorno” approda nelle sale italiane dopo un embargo di notizie circa la sua trama durato fino a oggi. E, come spesso accade dopo le lunghe attese, insieme al film arriva anche un po’ di delusione. Non ci sono gli Uccelli di Hitchcock, né gli Ultracorpi comunisti di Don Siegel e neanche i Morti Viventi di Romero, non appaiono nella pellicola ma sono tutti lì, presenti-assenti. Hanno ispirato il regista americano di origine indiana M. Night Shyamalan che ha tentato di creare la stessa crescente tensione in vista di una imminente sciagura che caratterizzava quei film. Improvvisamente in alcune città della costa Est degli Stati Uniti, numerosi cittadini vengono colti da mania autodistruttiva e si suicidano scegliendo i metodi più diversi e drammatici. Presto ci si rende conto di essere di fronte a un fenomeno di  
 
incontrollabile tragicità che si manifesta senza un’apparente ragione. Forse dovuto a un virus di natura sconosciuta messo in circolazione da un gruppo di terroristi, un’arma segreta o chissà cos’altro. Appare comunque evidente che l’unica via di uscita consiste nella fuga. Ed è così che l’insegnante di scienze di un liceo di Philadelphia, Elliot Moore (Mark Wahlberg) insieme con sua moglie Alma (Zooey Deschanel),   recensione e venne il giorno
alla loro figlia di otto anni Jess (Ashlyn Sanchez) e dell’amico Julian (John Leguizamo), tentano di scappare verso territori dove le pulsioni suicide non si sono ancora verificate. Nella ricerca dei perché, l’unica spiegazione che abbia un senso sembra essere quella che a generare il fenomeno sia la stessa natura che, maltrattata dall’uomo, gli si rivolta contro producendo una tossina in grado di annullare l’istinto di conservazione di coloro che ne vengono investiti, diffusa attraverso l’azione del vento. Così tra tragiche morti e incontri drammatici lungo il cammino intrapreso alla ricerca della salvezza, i protagonisti scopriranno, e noi con loro, che l’unica salvezza sono l’amore e la concordia fra gli uomini. Forse. Shyamalan ci aveva stupito con i suoi finali a sorpresa nei suoi precedenti film (citiamo ad esmpio “Il Sesto Senso” e “The Village”), ma in “E venne il Giorno” questo finale manca, è un’assenza che delude e il “messaggio” di amore e concordia, per quanto condivisibile, appare un tantinello scontato. Il film parte bene e qua e là ci sono dei momenti anche molto belli, ma manca mordente, dopo un po’ la storia va avanti per inerzia e non essendo riscattata dal finale lascia tutto in sospeso generando insoddisfazione.


(di Claudio Montatori )


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