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Spionaggio industriale. Manager di compagnie che usano ex agenti segreti per carpire informazioni sui livelli di produzione e su nuovi prodotti d'industrie concorrenti. Il tutto, inframmezzato da una storia d'amore clandestina, attraversa alcune delle più belle città del mondo, come Roma, Londra, New York e Cleveland. Ray Koval (Clive Owen) e Claire Stenwick (Julia Roberts) sono due ex agenti segreti che fanno spionaggio industriale, Ray per la Equikrom, e Claire per la B&R. In realtà Claire è un agente doppio che lavora per Ray. Le due compagnie industriali sono in forte competizione e sono rappresentate da due magnati, Howard Tully (Tom Wilkinson) e Richard Garsik (Paul Giamatti), tanto in lotta, da arrivare a percuotersi fisicamente. Il fatto è che la B&R sta per mettere sul mercato un nuovo rivoluzionario |
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prodotto, segretissimo. La
Equikrom viene a conoscenza della cosa, sguinzaglia il suo agente "doppio" e tenta di impossessarsi della novità di mercato della B&R. L'operazione potrebbe sembrare semplice e veloce, ma.non è così come sembra, Claire e Ray dovranno fare i conti con molti imprevisti. Michel Clayton è stato un altro personaggio forte di Tony Gilroy. La sua abilità di agente legale ci ha regalato momenti |
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intensi di suspense e di cinema. Con "Duplicity", Gilroy ci conduce nel mondo dello spionaggio industriale, ed i suoi personaggi questa volta sono due, affascinanti entrambi, ben caratterizzati, immersi totalmente nel loro ruolo di agenti, magari trascurando la propria vita privata. Tuttavia Ray e Claire non raggiungono quella forza soggettiva convincente, e conducono il gioco sempre sul pelo dell'acqua, non penetrando a fondo nelle situazioni in cui sono coinvolti, anzi lasciando che tutto si risolva in un gioco scherzoso, brillante ed esilarante, pur tentando di andare oltre, ma senza riuscirci. Duplicity si configura così, thriller semplice e scherzoso, ed anche ben confezionato. Tra partite di spionaggio industriale ed amoreggiamenti della coppia Ray e Claire, momenti di lunghi dialoghi costruiti tra realismo e dramma, ambientazione perfetta e molto curata, "Duplicity" più di una volta ci fa venire in mente che Gilroy si sia un po' ispirato a "Closer", in cui, guarda caso, Owen e Roberts fanno coppia. Pur nella sua storia "Duplicity", gioca nel doppio thriller-spionaggio e storia d'amore, purtroppo senza raggiungere un più che soddisfacente traguardo. La suspense è debole , ed è svilita da intermezzi scherzosi ed esilaranti, che fanno sì sorridere, ma penalizzano non poco quel corpo realistico di film-thriller che invece possiede "Michel Clayton". Il film, alla fine, risulta anche piacevole, ma solo questo. Non coinvolge in maniera convincente. Cast sopra le righe, in tutti i sensi. Squarci paesaggistici stupendi, colonna sonora calzante, "Duplicity" manca solo di un pizzico in più di azione e drammaticità ben coniugate, che caratterizzano i film di spionaggio in modo più realistico. Alla fin fine, Gilroy ha realizzato un'opera, sua prima maniera, e forse questo era il suo intento, non centrando però il bersaglio. Intanto, aspettiamo quale sarà, in futuro, la prossima mossa di Gilroy.
(di Rosalinda Gaudiano)
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