perché), fuggito dal Regno di Dite per salvare la nipote appena nata dalle grinfie di una sgangherata setta satanica capitanata dal padre di Bella Swan (nonché succedaneo di Billy Bob Thornton). Ad inseguirlo, venuto dall'oltretomba, nei panni del Contabile, l'attore più sconosciuto del pianeta pur partecipando, di riffa o di raffa, a tutte le produzioni hollywoodiane, tal William Fichtner (il nome

abbiamo dovuto cercarlo perché nessuno sa come si chiami) che con il buon Cage condivide la forma strana delle orecchie. Ad appesantire il tutto non poteva mancare l'inutile 3D, pleonastico quanto un foruncolo sul sedere. La trama è del tutto inconsistente tuttavia “Drive angry” - diretto da Patrick Lussier, ex montatore di fiducia di Wes Craven – riesce a cadere in piedi grazie a dosi massicce di ironia che si esplicano di volta in volta in realistici effettacci splatter, smargiassate post femministe, donne nude a iosa e amplessi selvaggi durante i quali si spara bellamente ai nemici tracannando una bottiglia di whiskey. Come in “Shoot ‘Em up”, esattamente. Solo che là c'era la bellucci e l'ironia se l'era data a gambe levate.