dilatazione del mutuo per non perdere la sua casa. Nonostante la
vecchia la supplichi in ginocchio, Christine si rifiuta di concederle il mutuo, ottenendo da una parte i favori del suo capo, ma scatenando dall'altra la furia vendicativa della zingara che le scaglia addosso una potente maledizione. La ragazza avrà solo tre giorni per sottrarsi alla Lamia, un demone che la perseguiterà senza sosta per trascinarla tra le fiamme dell'inferno. In puro stile Raimi la pellicola si divide tra momenti di pura comicità e gore, con richiami ai "morality play" che hanno contraddistinto i
Racconti della Cripta della Ec Comics e in generale gli horror anni '70, dove il cinismo e l'avidità dei protagonisti venivano ampiamente puniti dalle forze del male. Il tono è quello di un racconto narrato davanti a un falò per terrorizzare gli amici e ravvivare la serata; il regista si diverte come un bambino e non si fa mancare niente, farcendo la pellicola di mefitici fluidi necrotici di varia provenienza, eruzioni di sangue, tombe scoperchiate, dentiere volanti, insetti, fantasmi, demoni e improbabili esorcismi, in un carosello di stereotipi dosati con sapienza ed ingegno. Ci sono diversi modi per raccontare l'orrore, si può giocare sul lato psicologico, oppure sul lato divertente, nel secondo caso però è necessario non prendersi troppo sul serio ed esorcizzare la paura con la comicità. Sam Raimi rimane di diritto il migliore nel mescolare paura e divertimento.
(di Rosa Agusta)