DESIDERIO
 

desiderio recensione

 
Può una storia d’amore recitata da giovani attori non professionisti belli e anche bravini suscitare solo una profonda noia? Sì, e se non ci credete andate a vedere questo “Desiderio”, della giovane regista tedesca Valeska Grisebach, che l’anno scorso si è vista assegnare per questo film il premio “Lino Miccichè” al Festival di Pesaro. La storia è presto detta in poche parole: lui e lei si amano alla follia. Ma lui parte per lavoro, incontra un’altra donna, se ne innamora, ci va a letto e poi soffre tanto perché ha tradito sua moglie. La quale scopre tutto e lo molla. Lui, che aveva già detto addio all’altra, soffre ancora di più. Tralasciamo di raccontare il finale. Spiace parlare male di un film, sempre. In particolare quando la regista è una giovane (quasi) agli esordi e a distribuirlo in Italia è Lucky Red che ha molti meriti. Ma alla giovane regista  
 
non riesce, pur cercando, di coinvolgere lo spettatore che è trascinato in fondo al film senza che nulla aiuti a partecipare emotivamente dei sentimenti che una storia sull’amore totale, come questa vorrebbe essere, dovrebbe comunicare. Non basta che una storia tragga origine dalla reltà per sembrare più vera; scegliere attori non professionisti, che nella vita svolgono le stesse attività della storia raccontata  
perché sembrino più autentici; non bastano le inquadrature ben studiate, (si vede che ha frequentato una buona scuola di cinema), bisogna metterci del sale dentro, e qui purtroppo la storia è piuttosto sciapa. È un tentativo di raccontare il desiderio appunto, che nasce inaspettato e inopportuno ma che può cambiare i destini delle persone. Un tema che bisogna saper svolgere, perché altrimenti si cade nel già visto e nella noia. Tutto ciò che di positivo possiamo dire è che la regista mostra di avere potenzialità, perché le inquadrature sono curate, e dimostra di saper dirigere gli attori che, va detto, qui sono anche bravi, considerando che non sono professionisti. È mancata una sceneggiatura che desse robustezza alla storia. Aspettiamo Valeska Grisebach alla prossima prova che ci auguriamo più coinvolgente.


(recensione di Claudio Montatori )

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