CROSSING OVER
 
locandina crossing over

recensione crossing over

 
Il modello di riferimento di "Crossing Over" č Crash di Paul Haggis ma non ne raggiunge nč la statura morale nč il livello narrativo. Wayne Kramer (giā padre del wannabe tarantino-style "Running" con Paul Walker) imbastisce rivoli narrativi che ruotano attorno al filone della green card e dell'ottenimento della cittadinanza americana, dei clandestini e dell'immigrazione. Il poliziotto bolso e buono (Harrison Ford) e la piccola fiammiferaia alla macchina da cucire (Alice Braga) senza il permesso di soggiorno, (Ray Liotta, iniettato di troppo botulino) avvocato profittatore di giovani aspiranti attrici bionde e australiane. E ancora, un'assistente sociale (Ashley Judd) alle prese con una ragazzina di colore abbandonata, un poliziotto musulmano e una sorella troppo intraprendente e una giovane  
 
araba che per aver espresso le proprie idee controcorrente, verrā sospettata di terrorismo. Fortuite coincidenze di trama pretestuose all'ennesima potenza, retorica confusa con la denuncia, qua e lā qualche afflato di realtā ma la sensazione di arteficio e di finzione resta superiore a qualunque possibile radice di concretezza per poter comunicare credibilità. Mediocre pamphlet che vorrebbe raccontare   recensione crossing over

scarno e invece vive di didascalie. Promessa di racconto corale mantenuta solo a tratti. Non resta che il passaggio di vite che si intrecciano e di trame che si attorcigliano. Neglette.


(di Daniela Losini)


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