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Un po' Jack Baker, un po' Jeffrey Lebowski. Non è dovuto andare troppo lontano Jeff Bridges per trovare la chiave interpretativa con cui affrontare Bad Blake, musicista country in parabola discendente al centro di questo Crazy Heart, opera prima dell'attore ora regista e sceneggiatore Scott Cooper, "neo-scoperta" dell'immarcescibile Robert Duvall che infatti produce e si ritaglia giustamente anche un piccolo ruolo. Storia per niente inedita del classico perdente che dissipa vita e talento tra inedia e bottiglie di whiskey. E senza che mai se ne capiscano le ragioni fino in fondo. Lui beve, canta e vomita, ha 4 matrimoni falliti alle spalle, scrive canzoni con facilità disarmante ma a 57 anni suonati ha smarrito voglia ed entusiasmo, si porta a letto vecchie babbione in disarmo finché non incontra Maggie Gyllenhaal, con figlioletto a |
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carico, che lo riporterà sulla retta via. Ma forse fuori tempo massimo. All you need is love. Probabilmente convinti che le sue spalle larghe, insieme alla sua faccia masticata e al capello lungo e brizzolato da hippy mai domo, bastino a sorreggere un intero film, regista e produttori si affidano in tutto e per tutto a Jeff Bridges, presente praticamente in ogni fotogramma impressionato. E invece, non bastano. Fanno |
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molto ma non bastano. Perché quando ci sarebbe da approfondire rapporti ed aspetti esistenziali, Crazy Heart preferisce galleggiare in superficie, tra il susseguirsi monotono di motel fatiscenti e infinite strade in mezzo al nulla, tra giri di bettole, cappelli e stivali da cowboy, lungo sentieri prevedibili e sempre uguali, piatti come la pianura texana che si estende a perdita d'occhio senza mai offrire alcuna sorpresa. Perché senza storia non c'è dramma, senza spessore psicologico non c'è pathos. Non basta nemmeno la partecipazione non accreditata di Colin Farrell nei panni dell'ex pupillo di Blake, Tommy Sweet, né le canzoni composte da T-Bone Burnett e ben cantate realmente dalla coppia di attori. Per Jeff Bridges quinta candidatura all'oscar finora mai vinto. Nonostante tutto speriamo che stavolta sia la volta buona.
(di Mirko Nottoli)
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