|
|
|
|
|
|
Kevin Smith, già
regista e sceneggiatore
di Clerks - Commessi,
in Clerks 2 si ripropone
sulla scena cinematografica
come regista, sceneggiatore
ed attore. Regista
di cinema indipendente,
Smith anche in questo
suo ultimo lavoro
dimostra la sua esilarante
capacità di
regista. Attento osservatore
di tutte quelle forme
di mediazione che
fanno della cultura
giovanile la costruzione
di un linguaggio identitario,
Smith, con arguzia
e stile, fa protagonista
questo tipo di linguaggio,
che si afferma con
prepotenza nella comunicazione
metropolitana e mediatica
occidentale. La storia
è banale. Ma
sorprendente è
la maniera con cui
il regista è
riuscito a rendere
l’idea d’identità
di una cultura “altra”,
quella dei giovani.
Autonoma, legata ai
mass-media e alle
metropoli, la cultura
dei giovani ha dei
connotati suoi precisi,
che emergono in modo
partico- |
|
|
|
lare
da forme
di linguaggio
scurrili.
E proprio
utilizzando
questa
forma
di comunicazione
lasciva
a dir
poco,
Smith
mette
in risalto,
nella
costruzione
della
forma
filmica,
quei
modi
propri
di vivere
sessualità,
emozioni,
il seguire
precise
simbologie
e…
i sogni.
Con
una
sintassi
grammaticale
ben
studiata,
il giovane
regista
è
veramente
riuscito
nel
suo
intento.
Con
sarcasmo,
ironia,
e tanto
buonumore,
Clerks
2 |
|
|
|
fa del cinema
uno strumento
d’eccellenza,
che consente
di raccontare
e quindi mediare
quell’intreccio
tra nuovi
modi di sentire
e vecchie
ideologie
che identificano
varie forme
di cultura
giovanile.
Il film riesce
a dare l’idea
di un quadro
schietto e
originale
di quella
cultura espressa
e veicolata
dai mass-media,
che ha trovato
nei giovani
i suoi più
fedeli consumatori.
Lo spazio
dell’azione
questa volta
è un
fast- food.
Ed è
in questo
luogo di lavoro
che si ritrovano
Dante e Randal,
ormai adulti,
e Becky, responsabile
del fast-food.
Con loro vi
è anche
Elias, giovanissimo
ventenne,
intrappolato
nel suo amore
per gli hobbit,
e nel forte
richiamo ecclesiastico.
La cornice
dell’ambientazione
del fast-food
viene “rifinita”
dalla presenza
di Yay e Lingua
Secca Bob,
due buffissimi
giovani spacciatori
di erba, che
tra uno spaccio
e l’altro…regalano
originalissime
performance.
Infine, da
non dimenticare
Emma, fidanzata
e promessa
sposa di Dante,
nodo focale
di un passaggio
generazionale
che prima
o poi è
d’obbligo.
A questi sette
personaggi
Smith affida
l’azione
emotiva del
film. La storia
ruota intorno
a loro e con
loro. Li fa
confrontare,
pensare, agire,
parlare attraverso
quel linguaggio
che costituisce
un sistema
di comunicazione
che li separa
di netto dal
mondo adulto.
E Smith a
proposito
non manca
di sottolineare
concretamente,
più
di una volta
in alcune
scene del
film, la separazione
prodottasi
ormai da decenni
tra culture
giovanili
e egemoni.
Utilizza il
banco delle
vendite come
elemento simbolico,
una zona liminale
che divide
e mette a
confronto
due spazi
culturalmente
distinti.
Il film è
costruito
con una buona
metodologia
visuale, che
mette in risalto
le tecniche
finalizzate
alla riuscita
di un linguaggio
fluido ed
efficace.
Alla fine,
anche un giovane
regista come
Smith, non
può
non sottolineare
che con il
giungere dell’età
adulta, ed
è il
caso dei nostri
simpaticissimi
protagonisti,
i vecchi modelli,
appartenenti
a quella cultura
egemone, antica,
si presentano
anche ai giovani.
Il problema
però
è come
gestirli.
Chissà,
forse la risposta
Kevin Smith
ce l’ha
in serbo …
prossimamente
su questi
schermi!!
(di Rosalinda
Gaudiano
)
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "Clerks
2"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|