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CHE BELLA GIORNATA - RECENSIONE |
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Locandina "Che bella giornata" |
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che bella giornata - recensione
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Checco sogna di fare il carabiniere, ma fallisce miseramente. Grazie alla raccomandazione di un suo zio presso il vescovo di Milano, ottiene il lavoro come responsabile di security del Duomo. Qui, per caso, incontra Farah, una bellissima ragazza araba che finge interesse per Checco, ma col solo scopo di realizzare, insieme ad un gruppo, un atto terroristico proprio al Duomo per rivendicare l’uccisione della sua famiglia, morta in un agguato. Farah però rimarrà, inaspettatamente, travolta dall’ingenuità e dall’irriverenza di Checco e con lui dell’intera famiglia chiassosa e compagnona. Checco Zalone alla sua seconda prova cinematografica, continua a confezionare successi, grazie, forse, alla sua abilità comica e stilistica formatasi negli anni come cabarettista. Non si è lontani da Cado dalle nubi, di simile
vi è l'intreccio narrativo e il tipo di |
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umorismo.
Se nel primo film ad essere analizzate erano la omosessualità, il tema politico e il contrasto Nord-Sud, in Che bella giornata analizzato è l'incontro di due mondi, quindi il terrore che ciò possa procurare. Checco rappresenta “l'italiano medio” un po' ridicolo e un po' arruffone, privo di qualsiasi forma di malizia e cattiveria, inserito perfettamente in un sistema, tipico italiano, dove vigono, per |
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esempio, protezioni che rendono inutile studiare. Il tutto come metafora della nostra società e attraverso il film ne vengono messi in evidenza tutti i mali. E' il tipo genuino e vivace che, nell'immaginario collettivo, è un po' l'uomo del Sud. Checco, pugliese, ama Farah, “francese di madre bina” (come il comico canta) senza nessuna distinzione né di razza, né religiosa perché “l'amore non ha religione”. Ecco allora la forza espressiva della pellicola, la quale mette in risalto la tolleranza e la generosità di un gruppo di persone che non ha problemi ad invitare a cena un altro gruppo, senza farsi bloccare dal fatto che siano arabi. Quindi se da un lato spicca l'ignoranza, la grettezza e l'invadenza di Checco e della sua numerosa famiglia, dall'altra è celato un messaggio di tolleranza e condivisione, che solo il Nostro potrà attuare con la sua genuina umanità.
(recensione di Rossana Pia Morrone)
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