CARS 2 - RECENSIONE
 
locandina Cars 2
Locandina "Cars 2"

Cars 2 - recensione

 
La crisi economica mondiale ha colpito in punti che mai ci saremmo aspettati: perfino in casa Pixar è arrivata l'onda d'urto. In questi ultimi 16 anni la Pixar ci ha abituato ad un capolavoro dietro l'altro, con vette sublimi ed altissime come Alla ricerca di Nemo, Wall-e, Up e Toy Story 3, è normale quindi sentirsi un po' viziati da questa casa magica da cui fuoriescono film che semplicemente sono di un'altra categoria rispetto al resto della cinematografia mondiale ed aspettarsi ogni volta niente di meno che un capolavoro. Questa volta però la magia si è rotta: spinti forse dalla crisi economica mondiale, John Lasseter e Brad Lewis hanno deciso di non rischiare e di puntare su un mercato facile. Cars è stato infatti il film che più ha fatto incassare alla Disney Pixar in termini di gadgets da vendere sul mercato, come non sfruttare dunque un marchio così  
 
vincente? In questo secondo film protagonista assoluto non è il velocissimo Saetta McQueen, ma il suo miglior amico, lo sgangherato Carl Attrezzi. Accettata la sfida dell'auto da corsa italiana Francesco, da noi doppiata da Alessandro Siani, Saetta e Carl partecipano ad un torneo organizzato da un magnate del petrolio e si vedono coinvolti in un intrigo internazionale alla James Bond, con tanto di parole in codice ed   recensione Cars 2
agenti segreti di Sua Maestà britannica. Il ritmo c'è, le gag anche, ma manca quel qualcosa che rende speciale i film della Pixar: il cuore e quell'idea di cinema totale che pervade i suoi capolavori più riusciti. L'animazione, anche se non porta nulla di nuovo, è sempre ai massimi livelli, livelli impensabili per qualsiasi altra casa di produzione, il ritmo è frenetico e non stanca mai, i personaggi che abbiamo imparato ad amare nel primo film ci sono tutti, eppure manca qualcosa. Il product placement costante, i luoghi comuni a profusione (la mamma-macchina italiana che guarda tutte le corse del figlio, il wasabi giapponese, il buon cuore dell'americano sempliciotto) tolgono quell'aura speciale che solo i film della Pixar possiedono e trasformano Cars 2 in un buon prodotto di intrattenimento che chiunque altro avrebbe potuto concepire. Sembra incredibile dunque, per la prima volta in 16 anni la Pixar delude. Ribadendo che la delusione è suscitata dal fatto che il capolavoro è lo standard medio dei film prodotti dalla Pixar e che quindi Cars 2 rimane un buon film di intrattenimento, speriamo vivamente che con le prossime pellicole si ritorni ai fasti di un tempo e che l'imminente Brave non deluda. Certo è che l'annuncio di Monsters & Co. 2 adesso ci insospettisce un pochino.

(recensione di Valentina Ariete)


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