zionale e spassoso reporter-scoiattolo (le trovate più esilaranti sono tutte sue), Cappuccetto Rosso una ragazzetta curiosa e smaliziata, il Boscaiolo un energumeno sciocchino che sogna di fare l’attore e la nonna, una pazza scatenata patita di sport estremi. Pensare a Shreck è d’obbligo: fu l’apripista per operazioni del genere e qui si dimostra di aver bene imparato la lezione. Inventare, ridisegnare sono le nuove re-

gole per ri-divertire. Citazioni a profusione dalle favole ma non solo: con "Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti" si omaggiano “Kill Bill”, “XXX” i noir alla Marlowe, i classici gialli di Agatha Christie e della camera chiusa e le nuove serie poliziesche come “Crime Scene Investigation”. Qualche canzoncina ci scappa ma non sono moleste ed eccessivamente zuccherose. I disegni sono una mistura tra realismo e tratti bamboleschi, tecnicamente non ai livelli cui siamo abituati dalle varie major ma gli sforzi creativi e produttivi sono notevoli. La morale? C’è anche quella: conosci una storia? Beh ognuno la racconta a modo suo e va bene così. Gag e scorribande si rincorrono sino alla tappa finale: una nuova avventura per tutti. L’apertura dell’Agenzia Lieto Fine.