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cambio di indirizzo
recensione
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Emmanuel Mouret, regista
ed anche interprete
di questo suo terzo
lungometraggio, presentato
a Cannes (Quinzaine
des rèalisateurs),
regala al cinema un’affresco
schietto e pulito.
In una successione
di tempi scenici squisitamente
studiati, parla dell’amore,
dei sentimenti che
in amore riescono
a fermare il tempo,
il respiro, ed inesorabilmente
la ragione. “Cambio
di indirizzo”
è un film francese,
alla francese, che
ci fa pensare senza
esitazione a come
Truffaut narra i sentimenti
in amore. Mouret si
avvale di dialoghi
sapienti, ben articolati,
che ben realizzano
il confronto introspettivo
dei personaggi. La
storia è ambientata
in una Parigi invernale,
dove si trasferisce
David (Emmanuel Mouret),
musicista, alla ricerca
di un’abitazione.
L’incontro di
David con Anne (Frederique
Bel), giovane e piacente
ma un pò superficia- |
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le,
dà
inizio,
per
esigenze
comuni,
alla
loro
convivenza
nello
stesso
appartamento,
che
diventa
il luogo
del
confronto,
del
raccontarsi
le emozioni
e le
sensazioni
che
i due
avvertono
riguardo
al sentimento
dell’amore.
Un amore
che
molto
sa di
idealizzazione,
di innamoramento
all’Amore
stesso
e all’assurdo
sull’amore.
Mentre
David
prova
a sedurre
Anne,
questa
lo informa
che
ha un
innamorato,
e non
può
assoluta-
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mente corrispondere
alle sue richieste
in amore.
Nel contempo
David si innamora
perdutamente
di Julia (Fanny
Vallette)
enigmatica
ed egoista,
sua allieva.
“Cambio
di Indirizzo”
è un
susseguisi
di ritratti
di scena,
narrati con
un sottile
e fantastico
umorismo,
in cui si
sovrappongono
dialoghi di
coppie caratterizzate
da insoliti
comportamenti,
strani, buffi
e sorprendenti,
che Mouret
ritrae come
quadri d’autore,
lasciando
il superfluo
fuori campo.
Nella storia
di David e
Julie, all’improvviso
si intromette
Julia (Dany
Brillant),
un accattivante
e losco seduttore,
che conquisterà
inverosibilmente
il cuore della
bella Julien,
lasciando
all’asciutto
il goffo e
troppo educato
David. Ma
il raccontarsi
giorno dopo
giorno, esternare
I propri sentimenti,
le ansie,
i sogni, le
attese, condividere
lo stesso
spazio abitativo
e…lo
stesso letto,
non è
cosa da poco.
E Mouret,
riesce, attraverso
i dialoghi
incisivi e
carichi di
sentimenti
comuni e profondi,
a creare le
caratterizzazioni
dei personaggi,
ognuno in
contrasto
con l’altro,
ognuno diverso
e lontano
dall’altro.
Sono proprio
queste diversità
che a volte
sono responsabili
dei cambiamenti,
e possono
contribuire
a capovolgere
le situazioni,
mutandole
in positivo.
Ed è
quello che
succede a
David ed Anne,
che cambiano
idee, sentimenti
ed indirizzi,
all’improvviso.
Bisogna dare
merito a Laurent
Desmet per
gli affreschi
incantevoli
di una Parigi
solare. La
musiche di
Franck Sforza
accompagnano
alla grande
gli elementi
del film coniugandoli
in un’unica
interezza.
Ed è
così
che “Cambio
di Indirizzo”
si lascia
vedere senza
riserve, lasciando,
con estrema
impalpabile
delicatezza,
la sensazione
di aver ricevuto
una fortuita
e piacevole
carezza.
(recensione
di Rosalinda
Gaudiano
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di indirizzo"! |
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