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recensione buried sepolto
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La parola chiave: Hitchcock. Mai salire in superficie. Rimanere sotto terra durante tutta la storia di "Buried" - Sepolto. Il secondo lungometraggio di Rodrigo Cortès, girato in soli 17 giorni, non solo si ispira ad Hitchcock, ma cerca di prendere idee anche da Scorsese e da Spielberg anni settanta. Paul Conroy (Ryan Reynolds) apre gli occhi e si ritrova, legato mani e piedi, in una cassa di legno, uno spazio chiuso, sepolto sotto la sabbia. Unico suo collegamento con il mondo esterno è un telefono cellulare, con ricettività e batteria limitate. Ha anche un accendino Zippo ed un coltello. Paul Conroy ha solo 90 minuti per riuscire a liberarsi dalla sua tumulazione. Cortès ha usato ben sette casse per le riprese, secondo le inquadrature che mostrano il tormentato Paul Conroy, ansimare, respirare affannosamente, sbattere |
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piedi e pugni, macerarsi nel suo sudore, gridare ed imprecare con interlocutori che si susseguono al cellulare. L'auspicata attesa di Cortès con "Buried" è certamente quella di essere riuscito a trasmettere tutte le emozioni, le sensazioni e il delirio di Conroy allo spettatore, come è sempre riuscito ad Alfred Hitchcock, maestro di tensioni drammatiche che nascevano da situazioni d'attesa. Con Hitchcock la sensazio- |
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ne che qualcosa di terribile sarebbe accaduta, provocava nello spettatore un'angoscia tumultuosa, che girava magistralmente sull'emozione ritmata ed arguta. Hitchcock ha sempre centrato il bersaglio. Ahimè non si può dire la stessa cosa di Cortès che in "Buried" non costruisce l'emozione, la suspense, intessendo una situazione di abile azione contrapposta, di imprevedibilità, di thriller, ma ci porge un racconto affannato ed imprecatorio, una botta e risposta "informativa" tra il malcapitato interrato ed il mondo esterno. Conroy è sepolto vivo e parlando al telefonino comprende che quelli che dovrebbero fornirgli un ben che minimo aiuto, sono delle perfette carogne, col pelo sullo stomaco e pronti a farlo marcire senza nessuna remora. Una denuncia coraggiosa alla grande bandiera degli States of America? E va bene, fin qui ci possiamo anche stare. Ma "Buried" è prevedibile e non cattura l'emozione, la suspense e soprattutto l'angoscia. In tutto questo si salva l'interpretazione di Ryan Reynolds. La stellina è solo per lui.
(di Rosalinda Gaudiano )
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