spicco di una pellicola che per il resto ha ben poco da dire. "Bride wars" infatti parte da un plot accessorio, ovvero il rapporto tra Liv e Emma che entra in crisi perché i loro matrimoni vengono fissati lo stesso giorno, per sfociare in una sorta di smielato e retorico inno all'amicizia (esplicitato da una fastidiosissima voce fuori campo che sembra essere messa apposta per insultare l'intelligenza del pubblico). Pur

divertente a tratti e con un ritmo sostenuto, il film non conta quasi mai sull'effetto sorpresa e molti dei presunti colpi di scena sono in realtà intuibili anche dal meno smaliziato dei fruitori. Completamente oscurate sono anche le figure di secondo piano e in particolar modo, emerge un totale disinteresse per l'universo maschile, al quale si accompagna al contempo una rappresentazione scontata e standardizzata di quello femminile. Winick infine non aggiunge praticamente nulla di interessante al tema matrimoniale, elemento non nuovo all'interno di questa tipologia di commedia (forse in virtù del trionfo de "Il matrimonio del mio migliore amico"). Insomma, "Bride wars" è un film deludente sotto diversi aspetti, adatto soltanto ai veri appassionati del genere o a tutti gli spettatori in cerca di uno svago. Un prodotto ben confezionato tecnicamente ma privo di un'anima.