BIUTIFUL - RECENSIONE
 
locandina Biutiful
Locandina "Biutiful"

Biutiful - recensione

 
Alejandro Gonzales Inarritu (“Babel”, “21 grammi”) in Biutiful, suo ultimo lavoro di regia e di sceneggiatura, non si limita a raccontare la povertà, la disperazione, la sopravvivenza, la morte, ma dà, a queste, forma e sembianza, le ravvicina, le mostra. In una Barcellona di periferia, dove convivono spagnoli, immigrati africani e asiatici, l’uomo Uxbal (un grande Javier Barden), scopre di avere solo qualche mese di vita. Quest’uomo sbarca letteralmente il lunario per sopravvivere e per far sopravvivere i suoi due figli che tanto adora. Dotato di poteri paranormali, Uxbal sfrutta questa capacità per arrotondare le entrate e, se gli viene chiesto, parla con i morti, prima che questi abbandonino il proprio corpo. Le sue principali risorse sono però nel traffico del mercato nero, che Gonzales Inarritu non risparmia di additare come la piaga, il cancro della  
 
società contemporanea. Allora chi è veramente Uxbal? Un uomo, che messo alle strette dalla cattiva sorte, deve trovare una possibile soluzione per la sopravvivenza dei suoi figli e affronta le brutture e la miseria di un mondo sommerso della sua Barcellona, spesso assumendo la maschera di un mistico e sconcertante veggente? Si, “Biutiful” è la miseria, la corruzione, lo sfruttamento, la   recensione Biutiful
spiritualità disperata, la politica criminale, la morte, il tutto filtrato attraverso il personaggio di Uxbal, il suo volto tirato e sofferente, la sua forza di volontà che trascende l'umano quando comunica con un aldilà che presto lo accoglierà per sempre. Commovente e struggente per alcune sequenze magnifiche, come la scena della fuga dei venditori clandestini al centro di Barcellona e le schiette riprese del paesaggio urbano senza mascherare le sue brutture e le sue indecenze, “Biutiful” ha comunque una forte dose di lunga agonia, di situazione senza via d'uscita. E questo è senz'altro un elemento che rende il film molto angosciante e deprimente. Nonostante ciò, la commozione prende varie volte il sopravvento per la magistrale interpretazione di Barden-Uxbal, che forse avremmo apprezzato più come uomo normale e quindi meno dotato di poteri paranormali. Ammirevole l'interpretazione di Maricel Alvarez che interpreta, Marambra, la moglie “fuori di testa” di Uxbal. Ottime e suggestive le musiche di Gustavo Santolla.


(recensione di Rosalinda Gaudiano )


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