BIUTIFUL CAUNTRI
 

recensione biutiful cauntri

 
Il neorealismo, poetica cinematografica, in voga in Italia dagli anni del secondo conflitto mondiale fino a tutti gli anni cinquanta, introdusse nel cinema una visione del mondo vera e a tratti sconcertante, che fu importante per il messaggio mediatico che propose, realtà quotidiane e modi di essere di gente comune, problematizzando il rapporto tra soggettività ed oggettività. Ma anche tra realtà ed illusione, tra racconto documentaristico e finzione, affinchè le problematiche delle classi subalterne fossero raccontate, venissero prese in considerazione, attraverso il cinema, il film. Biutiful Cauntri è un racconto, un film, non neorealista, ma verista, un documentario usato come mezzo cinematografico per immortalare vera realtà di vita di gente campana, dimenticata (?), lasciata a marcire insie-  
 
me a sacchi d’immondizia che si putrefanno e si sciolgono in liquidi puzzolenti e tossici, insieme a carcasse di animali morti, avvelenati dagli eccessi di diossina. Gente che si è assimilata ad un lento, subdolo ed insidioso comportamento di potere camorristico, e non ha alzato la “voce” contro abusi illeciti finalizzati a sommergere questa terra di Campania con monnezza riciclata da tutta Italia, scaricata sul terreno, nei fiumi, nelle fogne  
avvelenando campi e luoghi abitati. Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Beppe Ruggiero, autori di questo sconcertante e assurdo racconto, usano il cinema come mezzo mediatico per raccontare una realtà cruda, disonesta e schifosa. La telecamera insegue volti, registra fatti raccontati da attori che sono i veri protagonisti e vittime di una situazione al di là del credibile, voluta e pilotata da mafia e camorra, nonché dalle stesse istituzioni ed imprenditoria del Nord. Una realtà messa a fuoco e denunciata in “Gomorra” da Roberto Saviano. Una realtà, quella campana, già ripresa da telecamere in spalla e denunciata nel film-documentario “Vedi Napoli e poi muori” di Enrico Saria. “Biutiful Cauntri” si aggiunge agli altri, come documento più specifico e selettivo di denuncia, di una situazione ambientale esistente in Campania da oltre un decennio, approfondendo la politica delinquenziale e criminale delle ecomafie. Acerra, Giuliano, Villaricca e Quagliano sono diventati luoghi pubblici di immondezzai in piena regola, devastati da cataste di rifiuti, puzze nauseabonde e veleni che si propagano nell’aria, nel terreno, nutrendo ortaggi, erba nei campi, avvelenando animali e i loro prodotti. Gustiamo sorridenti la buona mozzarella campana? Siamo proprio sicuri di non assaporare nello stesso tempo una buona dose di diossina? “Biutiful Cauntri”, presentato alla sezione italiana Doc del “Torino Film Festival”, riesce a far respirare la crudezza di quella realtà criminale, attraverso toni ironici e sommessi, più diretti ed esplosivi di una granata. D’altra parte, immagini incredibili di bambini che giocano ignari con le carcasse di agnelli morti per eccesso di diossina, assuefatti a tutto lo schifo e le violazioni alla salute che impera intorno a loro, la dice tutta su una condizione di luogo ormai contaminato nel profondo delle sue radici culturali…da immoralità e delinquenza che schiacciano ogni forma di reattività e di rivalsa della popolazione campana sopraffatta.

(recensione di Rosalinda Gaudiano )


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