le claustrofobica. La ferocia dell’avidità e dell’ingordigia di una certa società americana, non sfuggono allo sguardo tagliente di Sidney Lumet, che attraverso le magistrali interpretazioni di Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke e Albert Finney (più pallida risulta la performance della Tomei), con chirurgia spietata rimesta nel torbido di animi fragili e in balìa delle proprie miserie umane, individui capaci di

trasformarsi in un secondo, per motivi diversi, in feroci assassini. Un’escalation di tensione e tormento della colpa, in cui Lumet innesta un’apparente e fredda logica, ma che al fondo fornisce un messaggio, anticipato dal titolo: meglio arrivare in Paradiso mezz’ora “prima che il diavolo sappia che sei morto”. Ovvero il nero della nostra anima ci insegue ad ogni passo… se vogliamo farla davvero franca meglio non offrirgli terreno. Spietato e veritiero, il film avrebbe avuto il medesimo impatto anche scegliendo una tecnica narrativa più lineare: il suo appeal fortemente psicologico ne avrebbe comunque giustificato qualsiasi eventuale prevedibilità.