BASTA CHE FUNZIONI
 
locandina basta che funzioni

recensione basta che funzioni

 
Dopo "Match Point" , "Scoop", "Sogni e delitti" e "Vicky Cristina Barcelona", Woody Allen torna a porgere il suo sguardo da cineasta originale, questa volta pių realistico, su New York, zona Manhattan, con "Basta che funzioni", suo ultimo lavoro cinematografico. Un Allen ironico, caustico, comico e satirico che non smette mai di mettere in scena il sottile lato grottesco dell'esistenza umana. Boris Yellnikoff (Larry David), uomo misantropo, di professione fisico nucleare in pensione, fallimento umano sia sul lato professionale ed affettivo, fallisce anche due tentati suicidi. Boris č un uomo irritante e noioso, maniacale, demolitivo con le sue grottesche lamentele sull'inutilità della vita. Ma, la vita a volte è proprio buffa, perché una notte l'inutile Boris viene avvicinato da una fanciulla svampita, Melody (Evan Rachel Wood), del Mississipi, che non  
 
solo riesce a farsi ospitare per la notte nell'appartamento del vecchio misantropo, ma riesce a conquistarsi una fetta della sua inutile vita. La stramba relazione fra Boris e Melody, differenti su tutti i punti di vista, muove a catena intrecci di contatti, relazioni umane e sentimentali, che alla fine cambieranno il pessimismo di Boris in qualcosa che si avvicina di più alla speranza e alla gioia della vita stessa. E   recensione basta che funzioni
nello stesso tempo, la dolce e disponibile Melody, trae vantaggio dalla vicinanza di Boris, costruendo certezze per scelte di vita importanti. "Basta che funzioni" è il racconto, arguto e nello stesso tempo pacato, di un Allen sempre capace di cogliere, meglio di altri, situazioni generali di una società in crisi, di drammi esistenziali spesso dovuti a disagi morali ed imposizioni di costumi sociali che reprimono la naturale indole individuale. Tenendo ben presenti gli ingredienti del cinema di consumo, Woody Allen riesce sempre a sorprendere nel tratteggiare figure comiche, fra realtà e fantasia, umorismo e surrealismo, in un crescendo di osservazioni pungenti sul costume americano, sulle miserie esistenziali e sui conflitti generazionali ed identitari. Una poetica, quella dell'ultimo Allen, ancora più aperta a suggestioni che sono presenti costantemente nella comune realtà quotidiana, contenuti emozionali, che non sono mai avulsi da riferimenti verso se stesso e le vicissitudini della sua vita. "Basta che funzioni" è veramente una eccellente commedia dolce-amara, in cui il sarcasmo e la commiserazione di un brontolone e noioso Boris, si coniugano con la naturale spontaneità alla vita di una Melody straordinariamente interpretata da Evan Rachel Wood. "Basta che funzioni" è il regalo di un Woody Allen straordinario commentatore della vita e delle relazioni umane, perfetto costruttore di personaggi per il grande schermo, attraverso i quali il messaggio del cineasta hollywoodiano arriva e colpisce dritto nel segno. Tutto in questo film è simbolo di costruzioni emozionali, dalla comune conversazione, funzionale a momenti di crescita individuale, alle musiche, nostalgiche melodie jazzistiche, che hanno caratterizzato per anni il personaggio del cineasta Allen. Vogliamo essere felici, dobbiamo essere felici? Basta essere se stessi, cogliere il messaggio che pian piano, nella vita di ognuno, si fa breccia nel comune sentire, con semplicità, naturalezza e coraggio, senza farci sopraffare da costrutti culturali demolitivi e forvianti. Questo è quello che il grande Woody Allen ci racconta in "Basta che funzioni", e vi pare poco? Assolutamente da non perdere!!

(di Rosalinda Gaudiano)


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