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Bandidas è
Robin Hood che incontra
Zorro. Con la non
sottile differenza
che qui non ci sono
calzamaglie verdi
o nere, cappelli a
punta o maschere pleonastiche,
ma i corp(ett)i mozzafiato
di Penelope Cruz e
Salma Hayek. L'una
spagnola, l'altra
messicana, amiche
per la pelle nella
vita, molto impegnate
in politica, in quel
di Durango hanno voluto
divertirsi per qualche
settimana su un set
suggestivo. A scapito
anche del gusto degli
spettatori, a cui
i registi Joachim
Roenning ed Espen
Sandberg propinano
una storia banalotta
e superficiale, il
cui soggetto è
del famoso ma non
più in forma,
fisica e cinematografica,
Luc Besson, qui anche
produttore. A dimostrazione
dell'amore dei francesi
per i buddy movie
western al femminile,
ricordando gli indimenticabili
film (almeno per gli
occhi) Viva Maria
e Pistolere, dove
Brigitte |
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Bardot
duetta
con
Jeanne
Moureau,
nel
primo,
e con
Claudia
Cardinale,
nel
secondo.
Qui
Maria
(un
caso?)
peona
proletaria
con
le fattezze
della
Cruz,
viene
espropriata
del
campo
di famiglia.
Sara,
rampolla
di scuola
europea
del
latifondista
buono
di Durango,
viene
raggirata
e resa
orfana
dagli
stessi
banditi
che
hanno
rovinato
la povera
Maria,
il loro
ridente
paese
e il
Messico
tutto,
per
colpa
e conto
dei
nordamericani
capitalisti.
E |
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questa è
di certo la
parte più
interessante
del film,
pur costituendo
una metafora
fin troppo
elementare
e didascalica.
Le due donne,
superando
le differenze
di classe,
diventano
Bandidas,
grazie all'aiuto
di un gustosissimo
Sam Shepard.
Rapineranno,
novelle Jesse
James, solo
filiali della
banca newyorkese
che usa metodi
illegali e
assassini
per permettere
la costruzione
della ferrovia.
Facile individuare
in loro populiste
coraggiose,
nazionaliste
(e nazionalizzatrici),
piccole Chavez,
ma in gonnella,
in un'ideale
e auspicabile
emancipazione
femminile.
Nella banca
il riferimento
allo spietato
Fondo Monetario
Internazionale
è immediato,
così
come nell'alleanza
atipica delle
due donne,
messaggio
politico sul
superare le
differenze
più
o meno settarie
di fronte
al potere,
il nemico
comune. Infine
la ferrovia,
antenata degli
attuali oleodotti
e simili.
Detto questo,
ovviamente,
parliamo di
un blockbuster
ammiccante,
e per questo
contraddittorio
con quanto
espresso,
in cui le
grazie delle
due dive sono
ben esposte
ad attirare
incassi e
la struttura
della storia
non ha guizzi
degni di nota.
Un film fallimentare
se non fosse
per le due
grandi attrici
latine e….
(centro)americane,
qui a mezzo
servizio,
dopo le recenti
splendide
interpretazioni
in Chiedi
alla polvere
(Hayek) e
Volvér
(Cruz). Da
recuperare,
forse, in
dvd, francamente.
Comunque sono
due le scene
da segnalare,
destinate
a solleticare
a lungo l'immaginario
erotico di
molti: Salma
in una vasca
di petali
e Penelope
che si produce
in una violenza
sessuale ai
danni (?)
del comprimario
maschile.
Quelle sì
da quattro
stelle.
(di Boris
Sollazzo
)
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