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AWAKE - ANESTESIA COSCIENTE |
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Debutto alla regia, primo film a soggetto di Joby Harold, "Awake" avrebbe tutti i numeri per riscattarsi come buon film Thriller a sfondo psicologico. Clay Beresford (Hayden Christensen), bello, ricco di famiglia, con una madre (Lena Olin) che è quasi la sua ombra, si innamora di Sam (Jessica Alba), assunta dalla stessa madre come segretaria. Clay però soffre di una grave menomazione: ha un cuore che non funziona e deve subire al più presto un trapianto, operazione che affiderà al suo caro amico cardio-chirurgo Jack Harper (Terrence Howard). Prima di operarsi sfida la volontà della madre, che vuole farlo operare da un cardio-chirurgo di fama, suo amico, e sposa in una notte la bella ed ammaliante
Sam. Giunto sul tavolo operatorio, Clay una volta anestetizzato si rende conto che è rimasto cosciente, ma paralizzato, in |
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grado di capire tutto ciò che gli capita in quella sala di ospedale. L'incubo ha inizio, ma lo accompagnano anche sorprese inquietanti e grottesche. Primi trenta minuti troppo lenti, il seguito del film dipana una trama frenetica, con background ripetuti a tratti addirittura sconnessi, usati dal regista con il tentativo mal riuscito di costruire
un plot che introduca scene chiave e spiazzanti che riescano a cogliere nel segno e a |
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sorprendere il pubblico. Ma "Awake" con i suoi abbondanti (ma pochi) 80 minuti, risulta alla fine deludente per la trama troppo ingarbugliata, tanto da non dare quello spazio necessario ad una recitazione esauriente di tutti i personaggi che compaiono sulla scena in dialoghi contrapposti. Quasi si ha la sensazione che non ci siano protagonisti, e che tutti abbiano un ruolo di primo (o di secondo?) piano, senza imporsi in maniera concreta e convincente. Troppe corse, troppi flash-back, troppi viaggi nel passato per cercare di comprendere cosa in realtà sta succedendo nel presente. L'idea di fondo: quello che può accadere ad un anestetizzato cosciente, non è male, anche se effettivamente è un'eventualità molto rara. Ma Harold, nonostante ci abbia provato, non riesce a concretizzare sul piano scenico quella suspence incisiva destinata a tenere il collante per la riuscita dell'intera opera. Troppe sono le cose che non convincono in "Awake", dalla scarsa verosimiglianza nella costruzione dell'ambientazione, situazioni fuori dal reale, forse scelte decise a tavolino, ma che cozzano in modo stridente con un soggetto che parte da una situazione realistica e che in tale maniera avrebbe dovuto essere raccontato. Da vedere se non si ha nient'altro di meglio.
(di Rosalinda Gaudiano )
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