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Baz Luhrmann è un autentico genio visionario. E' il regista che con "Moulin Rouge" e "Romeo e Giulietta" ha saputo essere il centro di queste opere, che testimoniano il suo complesso lavoro e le sue mirabili direttive sul set, doti artistiche che hanno permesso ai film di assumere forme proprie e di svelare al contempo le angosce di questo eclettico cineasta australiano. "Australia", film epico, avventuristico e romantico è il suo ultimo lavoro cinematografico, come cineasta e co-sceneggiatore. Ambientato nel continente australe, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, il film segue la vicenda dell'aristocratica e cinica inglese Lady Sarah Ashley (Nicole Kidman) che giunge in Australia per salvare la proprietà ereditata dal marito ucciso. L'incontro con un mandriano (Hugh Jackman), uomo rude ed affasci- |
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nante, ed il rapporto intenso con il piccolo Nullah (Brandon Walters), figlio di un'aborigena e padre bianco, sconvolgeranno il senso della vita di questa lady impeccabile e squisitamente inglese.
Ma "Australia" è un film che narra più storie Il fascino indiscusso di una terra lontana, immensa, altezzosa e selvaggia. Della sua gente aborigena che si nutre di cultura spirituale che contrasta con il colonialismo inglese che ha generato
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mezzi-sangue, razzismo sfacciato e guerre tra gli stessi colonizzatori, padroni dei territori occupati. Il dramma si mescola all'amore passionale. L'azione con il dolore ed il sentimento soffocato di un razzismo da subire. Bianchi usurpatori ed aborigeni autoctoni, immense distese di deserto australiano, mandrie enormi di manzi impazziti dalla paura, montagne di terra rossa, fuoco, pioggia, baci appassionati, e gli occhi grandi e dolcissimi del piccolo Nullah che canta alla sua terra, ai suoi avi, la forza della speranza per annientare ogni sorta di male. Sulle note di "Somewhere over the rainbow", la storia del mago di Oz apre la parentesi onirica capace di trasportare il senso del dramma vissuto da un bambino né aborigeno, né bianco, in un mondo possibile e quasi tangibile. Baz Luhrmann ha costruito e diretto questa storia, se vogliamo anche fantastica, intensa, esplorando la sua terra, calpestata da bambini meticci, sottratti alle madri e consegnati ad istituzioni assistenziali religiose perché apprendano una "nuova" e più a loro consona cultura. Alla fine, "Australia", nella sua interezza compositiva è un'opera cinematografica imponente per la straordinaria fotografia
paesaggistica, scene e sequenze sottolineate da litanie musicali ricorrenti, che contrastano con la potenza distruttiva della guerra e dell'odio. Il mio giudizio? E' in complesso positivo. "Australia" è tutto sommato un film controcorrente rispetto alla maniera di fare cinema oggi, un film che si lascia vedere dall'inizio alla fine. La recitazione di Nicole Kidman è straordinaria, esilarante e coinvolgente. Qualche perplessità sul ruolo di Hugh Jackman, troppo belloccio, ingessato, quasi finto. Notevole la recitazione dell'esordiente Brandon Walters nel ruolo di Nullah. Potrebbe spaventare la durata: 2 ore e 42'. Ma scorrono, senza neanche rendersene conto.
(di Rosalinda Gaudiano)
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