ASTERIX E I VICHINGHI
 

recensione asterix e i vichinghi

 
Dopo le avventure filmiche, la serie a cartoni animati e altre incursioni nel lungometraggio animato, giunge sul grande schermo un altro episodio coi celebri personaggi Asterix e Obelix che contano un fedele seguito di appassionati. Devono istruire al combattimento il giovane Spaccaossix, strana e stranita creatura maschia che ciondola in compagnia di un piccione viaggiatore che si chiama SmS (!) e che veste e vive come un cosiddetto "metrosexual", definizione già passata di moda come ogni cosa trendy ma tant'è, nel caso calza. I Vichinghi sono all'orizzonte: portano i loro baffoni enormi, i boccali di teschio e tutta la carica aggressiva dei conquistatori. Ma sono anche degli sciocchini superstiziosi e si convincono che per sfidare la paura serva un campione volante. Lo identificheranno nel giovincello che ben  
 
presto sarà rapito. L’esile trama è modernizzata da storture come i rave party, l’essere vegetariani e l'espressione "figo" che risulta datata quasi come la scrivente, canzoni rivisitate ma conosciutissime e con un eco potente ("Eye of tiger" o “Super Freak” ) completano il quadretto. Il disegno è piatto, denso di colore e brillante come nella migliore tradizione classica del cartone animato. Lo svolgimento tutto som-  
mato onesto e lineare con picchi di ingenuità tale da rendere perplesso pure un seienne. Il buon Pino Insegno doppia Obelix mentre Asterix ha il timbro di Marco Mete e la principessina selvaggia di turno, ha la voce di Martina Stella.

(recensione di Daniela Losini )


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