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ARTHUR E LA VENDETTA DI MALTAZARD |
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L'abbiamo conosciuto per film irriverenti e coraggiosi come il mitico "Lèon", con Jean Reno e una giovanissima Natalie Portman, "il Quinto Elemento", "Giovanna D'arco"; ma non tutti sanno che ha firmato non solo come regista-sceneggiatore le avventure di Arthur e dei suoi amici Minimei.. ma ha anche scritto di suo pugno i libri da cui i film sono ispirati. Stiamo parlando di Luc Besson che, con il primo dei quattro volumi di questa saga (già tradotta in ben 20 lingue) ha venduto, solo in Francia, oltre un milione di copie. Un fenomeno interplanetario, che non si limita ai libri: la saga dei Minimei è stata distribuita in 47 paesi e ha riscosso un ottimo successo con oltre 17 milioni di spettatori e un incasso totale di 120 milioni di dollari in tutto il mondo. Per chi non avesse visto nemmeno il primo film, basta sapere che il protagonista Arthur |
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(Freddie Highmore) scopre un mondo microscopico, popolato da minuscole creature, della dimensione di un dente, i Minimei, per l'appunto, nascosto all'interno del giardino di casa di suo nonno. Nel secondo capitolo Arthur si prepara a ritornare dai suoi minuscoli amici e, durante i preparativi, un ragno gli recapita un chicco di riso con inciso un S.O.S. Non ci sono dubbi: il popolo dei Minimei e la sua amata
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Selenia, sono in pericolo. Arthur affretta il suo ritorno, anche se questo vorrà dire improvvisare un rientro piuttosto pericoloso.. Sorvolando sulla scelta di dialoghi spiccioli e spesso davvero patetici, il film, per lo meno nella parte interpretata da attori 'veri', è sostenuta da un cast eccellente: una nota positiva, in particolare, và al giovanissimo Freddie Highmore che dopo la sua interpretazione ne "La Fabbrica di Cioccolata", ha iniziato ad interpretare film di tutti i generi. Il film (tra motion capture, animazione 3D, effetti speciali vari) ruota intorno ad una storia che, di per sé, in questo capitolo almeno, non c'è affatto: il tutto è una sorta di preparazione al terzo capitolo che uscirà tra circa sei mesi in Francia. Il finale è brusco e sarà particolarmente deludente soprattutto per i bambini. In questa società 'cattiva' c'è bisogno di film che inneggino all'amicizia, alla famiglia, a valori veri e sinceri.. ma, forse, Luc Besson dovrebbe capire che lui non è il regista adatto per questo genere di cose!
(di Francesca Casella)
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