AQUAMARINE
 

aquamarine recensione

 
Se vedete una sirena non dovete sempre preoccuparvi. Può non essere su un’auto delle forze dell’ordine o su un’ambulanza. Ma dentro una piscina, con il fisico mozzafiato della lolita Sara Paxton. Sensuale persino con la coda e quei capelli tanto pudici (chi vedrà, capirà). La giovanissima interprete, di sceneggiature e canzoni, è affiancata da una coppia altrettanto imberbe di colleghe, anche loro attrici e cantanti: Emma Roberts e Joanna “JoJo” Levesque. La prima è la nipote della più illustre Julia, la seconda una capace di infrangere ogni record di vendita del “suo” mercato discografico. Insomma il tutto sembra ben congegnato per permettere una ribalta pubblicitaria a queste tre teen ager. Confezionando loro addosso la più classica delle favole, una Sirenetta made in California con annessi problemi (pre)adolescenziali del-  
 
le amichette. Aquamarine (Sara Paxton) è infatti il nome della creatura marina che il maltempo ha catapultato nella piscina dello stabilimento balneare delle due “sfigate”, ma ovviamente dolcissime, Claire (Emma Roberts) e Hailey (JoJo). La prima è rimasta orfana in circostanze traumatiche, ma soprattutto è evidentemente masochista: i suoi innamoratissimi genitori sono morti annegati, lei ne trae una fobia per l'acqua  
che combatte…vivendo sulla spiaggia! La seconda è vittima di una madre biologa marina che la trascina lì dove la porta la corrente. Dopo un coast to coast da Boston al Pacifico, infatti, ora vuole trasferirsi con la figlia in Australia, a causa, forse, anche di un marito e padre fedifrago. Entrambe sole trovano un’amica nell’improbabile Aquamarine, che deve sfuggire al matrimonio combinato dal padre re del mare con un brutto tritone. L’unico modo è far innamorare di sé, in soli tre giorni, l’agognato bagnino della baia. Le ragazze le insegneranno tutto dell’amore, attraverso le riviste per ragazze, i test, i consigli degli esperti in cambio della realizzazione di un desiderio. Ovviamente tutto finirà bene, tutti supereranno paure e pregiudizi, tutti prenderanno le decisioni più sagge. Come in ogni favola tutti vivranno felici e contenti, anche perché qui persino la strega cattiva è troppo patetica per essere odiata. Ingenuità inevitabili per un film così orientato verso un target tanto preciso e ricercato e, soprattutto, per essere l’opera prima della giovane (anche lei!) Elizabeth Allen. Ma che nella sua assenza di pretese, nel suo essere gioioso e colorato, quasi candido nella sua semplicità, si lascia vedere. Ben vengano certe operazioni spensierate e commerciali quando nel loro piccolo sanno divertire, intrattenere e intenerire, senza irritare. Una di quelle videocassette, pardon dvd, da metter su quando la babysitter non c’è. Anzi, forse, da mettere per far sognare le giovani babysitter….

(di Boris Sollazzo )

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