AMORE, BUGIE E CALCETTO
 

recensione amore bugie e calcetto

 
Dopo aver portato frotte di adolescenti tre metri sopra il cielo e aver ribadito che l’uomo perfetto non esiste, Luca Lucini torna al cinema con la divertente commedia “Amore, Bugie e Calcetto”, di cui è anche autore insieme al bravo Fabio Bonifacci (“Notturno Bus”, “Lezioni di cioccolato”). Film che sin dal titolo si vuole proporre come un ‘abc’ appunto, sorta di manuale d’amore e di vita per uomini (e per le loro donne, soprattutto), dove il calcetto è il fil rouge che riunisce ogni giovedì sera sette uomini, di età e vite differenti, che sul campo e nello spogliatoio raccontano questo nostro tempo così confuso e scombinato. Storie diverse vissute in modi diversi, vite sudate come quelle partite, fatte d’amore, di sesso (troppo o troppo poco), di figli inattesi e di quelli che cambiano tutto, di lavoro e conti da pagare, di rimpianti, ricordi e  
 
voglia di cambiare. ‘In campo come nella vita’ è la metafora che, messo da parte il grande Calcio, attraverso il suo surrogato di più largo consumo ci racconta quell’amore che, di solito, viene dopo i titoli di coda. Un film corale questo “Amore, Bugie e calcetto”, dove il punto di forza sono proprio gli attori – Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e il poetico Giuseppe Battiston su tutti sicuramente i più brillanti – che formano un  
gruppo eterogeneo e ben amalgamato. La battuta pronta, solo poche volte banale, cattura spesso i particolari significativi, quelli che i protagonisti (e noi con loro) non vogliono riconoscere. Le donne – amiche, mogli (ex e non), amanti – cui tocca subire il rude rituale dei loro maschietti, diventano paradossalmente le vere protagoniste, e i personaggi meglio descritti. Una commedia brillante insomma, anche se dobbiamo dirlo: quella serata intoccabile, il ‘mistero del giovedì’, forse ancora non siamo riuscite a risolverlo.


(recensione di Giulia Mazza )


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