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AMERICAN LIFE - RECENSIONE |
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Locandina "American Life" |
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american life - recensione
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Burt Farlander (John Krasinski) e Verona De Tessant (Maya Rudolph) sono una coppia di trentenni molto unita e innamorata. La loro vita è scossa dalla notizia della gravidanza di Verona, e a complicare le cose ci pensano gli eccentrici genitori di Burt (Jeff Daniels e Catherine O'Hara), che annunciano la decisione di partire per il Belgio per 2 anni negando così un importante supporto su cui la giovane coppia contava molto. Burt e Verona però non si perdono d'animo, decidono di azzerare la loro vita e ricominciare tutto da capo rimettendosi in gioco. Da qui la scelta di fare le valigie e iniziare un lungo viaggio, incontrando amici e parenti durante le diverse tappe, alla ricerca di un nuovo posto dove abitare e iniziare la nuova avventura di genitori. Il tutto si rivelerà alla fine più un viaggio attraverso le loro coscienze, le loro paure e le loro |
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loro aspettative nel passaggio tra la vita da “ragazzi” a quella di “adulti”, dove
più che mai si rafforzerà il loro sentimento e la voglia di andare avanti insieme nell'unico posto dove veramente valga la pena vivere. Con un anno di ritardo (negli altri paesi è uscito nel 2009) arriva anche in Italia “American Life”, titolo evidentemente “storpiato” (il titolo originale è il più consono “Away We Go”) dalla presenza di Sam Mendes, il |
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pluripremiato regista di “American Beauty”. Al di là della discutibile scelta di cambiare titolo, comunque, ci troviamo difronte ad un lavoro di discreta fattura e in alcuni aspetti il regista dimostra, anche se stavolta con qualche pausa di troppo, di saperci fare. In primis per aver tirato fuori un prodotto che per fotografia, dialoghi e ritmo richiama molto uno stile da film indipendente e quindi più realistico, in secondo luogo per la scelta del cast che, a parte un paio di eccezioni (comunque ottimamente gestite), non spicca per grandi nomi di richiamo e quindi risulta omogeneo. Se è vero che i dialoghi a volte mancano di ritmo è anche vero che sono quasi sempre adatti alla situazione e soprattutto appaiono molto “sentiti”, facendo notare anche da questo l'esperienza teatrale di Mendes. Burt e Verona sono due “vecchi giovani” o “giovani vecchi” che durante il loro viaggio fanno il punto della loro vita, si domandano se sono dei falliti, se sono pronti ad affrontare questo nuovo capitolo della loro storia e cosa si aspettano da loro stessi per il futuro. Cornice di tutto è il loro amore, la cosa più bella e forte che li unisce (Nonostante tutto questo possa apparire banale nel contesto del film non lo è mai). La prima parte poi è veramente una piccola perla: dagli eccentrici i genitori di Burt passando per gli amici Hippy del 2000 si assiste ad un progressivo coinvolgimento della storia e a veri e propri momenti di ilarità-alcuni da applausi come la scena del passeggino- senza mai scadere nel demenziale. E' nella seconda parte (o meglio l'ultimo terzo di film) che il tutto va lentamente a scemare verso un finale abbastanza prevedibile. L'azione e il ritmo calano -probabilmente per dare un'impronta più “riflessiva” alla storia- e senza più sussulti si arriva alla fine sbadigliando
anche un paio di volte. In definitiva “American Life” è forse un occasione mancata per il regista nel ripetersi ad alti livelli, come se nel momento clou al momento di “rischiare” magari con un crescendo finale abbia invece optato per una conclusione riflessiva forse un po' troppo forzata e, purtroppo, prevedibile. Resta comunque un film godibile (sulla falsariga di “Sideways”), con alcuni spunti interessanti, un buon cast e una colonna sonora veramente bella.
(recensione di Federico Reforgiato )
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