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ALLA
RICERCA DELL'ISOLA DI NIM |
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La piccola Nim vive
un’esistenza
felicemente avventurosa
su di un’isola
sperduta nell’Oceano
Pacifico con il padre
Jack, ricercatore
marino, e tanti amici
animali, come l’otaria
Selkie e il pellicano
Galileo. Quando Jack
si perde in mare durante
una spedizione, Nim
chiede aiuto al suo
eroe simil Indiana
Jones, Alex Rover,
ignorando però
come questi sia in
realtà l’alter
ego letterario di
Alexandra Rover, pavida
e agorafobica scrittrice
di libri avventurosi.
Vincendo le proprie
paure, Alexandra attraverserà
mezzo mondo per andare
in soccorso di Nim.
Tratto dall’omonimo
libro della scrittrice
Wendy Orr, "Alla
Ricerca dell’Isola
di Nim" è
un delizioso piccolo
film d’avventura,
immerso in paesaggi
da sogno e con personaggi
assolutamente affascinanti,
che conquisteranno
grandi e piccini.
Se la giovane rivelazione
di "Little Miss
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Sunshine"
Abigail
Breslin
continua
a
stupirci
nel
ruolo
della
piccola
ma
tenace
Nim,
Jodie
Foster
non
cessa
mai
di
meravigliarci,
regalandoci
stavolta
una
vera
e
propria
perla
con
la
creazione
della
scrittrice
Alexandra,
combattuta
tra
il
desiderio
d’avventura
incarnato
dal
personaggio
da
lei
creato
e
il
terrore
che
le
ispira
il
mondo
esterno
che
però
decide
di
sfidare
pur
di
raggiunere
Nim.
La
Foster
si
trova
perfet-
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tamente a
proprio agio
in ruolo apparentemente
agli antipodi
e in un genere
‘leggero’
come questo
che non frequentava
da almeno
una trentina
d’anni
(con l’eccezione
del mediocre
Maverick).
Fa un po’
da tappezzeria
Gerard Butler
(il Leonida
di 300), impegnato
nel duplice
ruolo di Jack
e di Alex
Rover, costretto
quasi ad imitare
Harrison Ford
ad un passo
dal rientro
di questi
in pista con
il quarto
capitolo della
saga dell’archeologo
giramondo.
Dopo l’ottimo
esordio di
"Innamorarsi
a Manhattan"
(2005) Mark
Levin e la
moglie sceneggiatrice
Jennifer Flackett
dirigono insieme
"Alla
Ricerca dell’Isola
di Nim"
traghettandolo
splendidamente
oltre la pagina
stampata e
regalandogli
divertimento
e spirito
d’avventura
ma anche sentimento
con un pizzico
di malinconia.
Il mix di
realtà
e fantasia
è riuscitissimo
e sebbene
in alcuni
momenti la
vicenda risulti
un po’
forzata e
con qualche
nodo irrisolto
di sceneggiatura
(ad esempio,
come riesce
alla fine
Jack a costruirsi
una zattera
e a tornare
a casa dopo
che lo avevamo
lasciato praticamente
in mezzo ad
un monsone?),
il film dona
allo spettatore
un’ora
e mezza di
intrattenimento
fresco ed
intelligente.
(recensione
di Chiara
Cecchini
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ricerca dell'isola
di Nim"! |
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