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Chiara (Laura Gigante),
la protagonista della
pellicola “Albakiara”,
è un’adolescente
che ama vivere al
massimo, senza regole,
cercando di raggiungere
tutte le emozioni
possibili, usando
droghe, alcool e sesso
per poter provare
qualcosa di più
forte e per superare
sempre di più
il limite che la realtà
pone. Vive “serate
gangster” con
le sue amiche del
cuore, serate in cui
le inibizioni vengono
cancellate e tutto
è permesso;
ha un fidanzato, Nico
(Davide Rossi, figlio
di Vasco Rossi), studente
universitario, dj
per passione e che
per guadagnare ha
creato un sito porno
in cui mascherato
fa sesso con alcune
amiche, tutto all’insaputa
della fidanzata Chiara.
Quest’ultima
crede moltissimo in
questo amore, dove
non esiste solo il
sesso ma li lega un
sentimento forte,
ubriacante e bellissimo.
Il destino di questi
due giovani cambierà
quando |
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per
un caso
dovranno
fare
i conti
con
un poliziotto
corrotto
(Raz
Degan),
che
ha perso
200
chili
di cocaina
purissima
e che
per
una
coincidenza
sono
finiti
nella
mani
di Chiara.
Questa
volta
non
si tratta
di un
gioco
ma di
una
realtà
crudele
e senza
possibilità
di scampo,
dove
in gioco
c’è
la vita,
quella
con
cui
tante
volte
Chiara
ha scherzato
cercando
di superare
il limite;
questa
volta
le conseguenze
saranno
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irreversibili.
Il regista,
autore del
soggetto e
della sceneggiatura
con Carlo
Lucarelli
e Ilaria Bernardini,
voleva mescolare,
proprio come
succede nella
vita, vari
generi: commedia,
thriller,
erotismo ma
il risultato
non è
dei migliori;
tralasciando
l’interpretazione
degli attori
che lascia
molti dubbi,
la storia
non riesce
a coinvolgere
lo spettatore,
lo lascia
dietro la
vetrina a
guardare qualcosa
che succede
ma che non
convince per
le modalità
usate nel
raccontare
la storia.
Salvati vuole
raccontare
una realtà
opposta a
quella dei
film di Moccia,
uno spaccato
di verità,
emersa da
interviste
raccolte in
alcune scuole,
dove la droga
e il sesso
sono il passatempo
dei giovani
studenti;
ma la favola
cattiva può
e deve essere
raccontata
ma in questo
caso non ha
ottenuto l’effetto
desiderato.
L’inserimento
poi di immagini
irreali e
animate, quasi
a voler fare
un salto in
una realtà
parallela,
non si amalgamano
con la narrazione,
tanto quanto
vorrebbe il
regista. La
colonna sonora
è rappresentata
dalle canzoni
di Vasco Rossi.
Ultima considerazione:
rimanete per
i titoli di
coda perché
il finale
del film,
l’unica
nota morale
da parte degli
sceneggiatori,
si svela solo
dopo questi.
(di Tamara
Malleo)
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