era solo un banale pretesto per scatenare la vis comica di Boldi e dell'allegra brigata, qui le cose cambiano. Per la prima volta lo script sembra essere veramente al servizio della
love story tra i giovani Lucrezia Piaggio e Jacopo Sarno. E la mente corre subito ai vecchi musicarelli, con i due ragazzi al centro e uno stuolo di grandi attori comici a far da contorno, a vivacizzare l'azione. E qui, di comici ne abbiamo a bizzeffe: Massimo Boldi, Vincenzo Salemme, Enzo Salvi, Massimo Ceccherini, più la simpatica Nancy Brilli (una delle nostre migliori attrici nella commedia). La regia, però, è inadatta e a tratti poco curata. Boldi non è un attore facile da dirigere, per la sua comicità sarebbe stato ideale Neri Parenti e non Paolo Costella. Tra l'altro, lo stesso Boldi si porta dietro peculiarità cucitegli addosso proprio da Parenti che, in tempi non sospetti, lo trasformò in una sorta di epigono di Paolo “Fantozzi” Villaggio (vedere, a tal proposito, le mani che si chiudono nelle porte). La regia, dicevamo, non è l'unica nota negativa: gag trite e inutili (Salvi che corre in bagno per un impellente bisogno), personaggi ininfluenti per la storia (la Canalis che ruolo ha nell'evoluzione della storia? E Ceccherini?), montaggio mediocre. Al contempo però segnaliamo i lati positivi di
A Natale mi sposo : Boldi e Salemme, quando sono in coppia, fanno faville. Ceccherini ricopre un ruolo talmente sopra le righe (quello di un gerontofilo) che non può non strappare almeno una risata. Nancy Brilli e Salemme avevano già dimostrato in
Ex (2008) di essere ben affiatati. Peccato che Salvi e Boldi appaiano meno in simbiosi rispetto ai precedenti film, anche se la sequenza di Salvi rinchiuso dentro la libreria-letto è veramente spassosa. In conclusione: quando si va a vedere un film di Boldi, dovreste già sapere cosa aspettarvi.
A Natale mi sposo non è diverso dai precedenti. E' un film senza pretese che vuol solo far ridere. Talvolta ci riesce, talvolta meno.
(recensione di Stefano Bucci)