7KM DA GERUSALEMME
 

recensione 7km da gerusalemme

 
E’ un caso che sul grande schermo si possano vedere, quasi in contemporanea, due film che trattino il tema della Religione. Uno è “I Cento Chiodi” di Ermanno Olmi, e il secondo è “7 Km da Gerusalemme” di Claudio Malaponti. Un viaggio rigenetore, purificatore. Un viaggio che riesca a distaccare un uomo dalla routine della propria vita, dai suoi malesseri esistenziali, dalle sue sconfitte, dai suoi dolori. Il viaggio in una terra altra acquista così quel significato di rimessa in discussione di sè stessi, in relazione con diversità lontane, sconosciute, mai incontrate prima. Tutto, durante un viaggio, concorre alla riflessione particolare del momento: le persone nella loro unicità di esseri umani, i luoghi sconosciuti, che provocano emozioni ed inducono ad elaborazioni interiori che emergono dal profondo, strutturano  
 
pensieri nuovi ed annullano in crescendo le inquietitudini, le rinunce alla vita stessa. Alessandro Forte (Luca Ward), 43 anni, pubblicista, attraversa un momento della sua vita del tutto negativo. Sconfitte su tutti i fronti: lavoro, famiglia, amici. Così decide di fare un viaggio, in Terra Santa, meta Gerusalemme. Proprio in quella terra, Alessandro è un uomo errante, senza una ragione precisa. E  
camminando sulla strada che da Gerusalemme va verso il mare, non lontano da Emmaus, Alessandro incontra un uomo, vestito con una tunica bianca di cotone grezzo, con sandali ai piedi, che dice di essere Gesù (Alessandro Etrusco). “Io sono Gesù, il profeta! E sono tornato, come avevo promesso”. Inizia, per l’uomo –Alessandro, un percorso a ritroso nei meandri non più considerati dei suoi pensieri, dove sonnecchiano ormai indisturbati simboli e valori assimilati, che ridefiniscano il volto smarrito della speranza, della forza interiore. Gesù è il suo specchio, il suo alter-ego. E’ la forza che svogliatamente, ma con determinazione, mano mano lo cattura, e gli consente di ripercorrere con la mente quei momenti della sua vita che hanno travolto la sua parte interiore di spiritualità, relegandola in un involucro intriso solo di materialità, figlia della nostra contemporaneità. L’uomo –Alessandro, pur chiedendosi se ciò che ha vissuto fa parte della realtà o di un sogno ad occhi aperti, riconquista sé stesso, la forza interiore, lo spirito della vita, assume un’identità umana positiva. “7 Km da Gerusalemme” è un film che senza forzare il messaggio di Gesù, ne dà una lettura più spirituale ed intimista. Lungo il cammino dalla valle del Giordano, all’antico presidio romano dell’Ecce Homo, al Giardino dei Getsemani, fino al Monte degli Ulivi, il verbo del Profeta Gesù, con la semplicità di un linguaggio comune restituisce alla materialità la spiritualità perduta, in un messaggio forte e convincente che raggiunge tutti, universalmente ed indistintamente. La storia di “7 Km da Gerusalemme” è tratta dal best seller di Pino Farinotti. Da parte dei siriani la partecipazione è stata favorevole su tutti i fronti: dal supporto dato alla produzione, alla indiscussa considerazione del film come documento culturale, di importante spessore spirituale e politico, in un momento in cui la Siria viene considerato paese “sospetto” dal mondo occidentale. Il giovane regista Claudio Malaponti con questo film (finito di girare nel 2005, ma distribuito solo nel 2007) segna un altro punto nella sua fortunata carriera. Considerato di interesse culturale, “7Km da Gerusalemme”, si può dire che abbia tutti gli elementi a suo favore: dalla sceneggiatura alla recitazione, alla fotografia e alle musiche.

(recensione di Rosalinda Gaudiano )


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